Ogni anno, in occasione del giorno della memoria pubblichiamo le storie di atleti del passato che si sono distinti per le loro azioni coraggiose nel salvare gli ebrei o combattere contro la ferocia nazista durante la Seconda Guerra Mondiale:
Iniziamo con il nostro Gino Bartali – il quale sfruttò la sua fama e il ruolo di atleta per trasportare documenti falsi nascosti nella sua bicicletta. Questi documenti furono fondamentali per salvare centinaia di ebrei in fuga dai nazisti. Per questo venne riconosciuto come Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem.
Alfred Nakache noto come “il nuotatore di Auschwitz”, era un campione francese ebreo. Nonostante le persecuzioni subite, fu deportato ad Auschwitz con la sua famiglia, dove cercò di proteggere e sostenere altri prigionieri nel campo. Un simbolo di resistenza e speranza attraverso lo sport.
Ferenc Csík fu un campione olimpico di nuoto ungherese, Csík utilizzò la sua posizione come medico per nascondere ebrei e fornire loro assistenza durante la guerra. Salvò numerose vite rischiando la propria. Morì tragicamente durante un bombardamento nel 1945.
Fritz Szepan è stato Capitano della nazionale tedesca di calcio negli anni ’30, Szepan fu segretamente coinvolto nell’aiutare ebrei a fuggire dalla Germania nazista, utilizzando la sua posizione per proteggerli da persecuzioni.
Janusz Kusociński fu un Campione olimpico polacco nei 10.000 metri, fece parte della resistenza polacca contro i nazisti. Sebbene non specificamente per salvare ebrei, il suo coinvolgimento nella resistenza aiutò molte persone perseguitate. Fu catturato e giustiziato dai nazisti nel 1940.
Peter Frenkel, campione di atletica della Germania Est, anche se più noto come simbolo della resistenza, aiutò a sensibilizzare sulla persecuzione degli ebrei attraverso il suo ruolo nello sport e nel giornalismo dopo la guerra.
Questi esempi dimostrano come alcuni atleti abbiano usato la loro influenza, le loro risorse o la loro posizione per compiere gesti eroici durante uno dei periodi più bui della storia.