Io e Buck!

Se il vostro cane potesse parlare, la prima cosa che vi direbbe è: “Grazie per avermi tolto da quel canile anni fa.”

La seconda è: “Non ho piacere a correre con te, piuttosto riportami in quel canile”.

Spesso mi sveglio pensando che la prima cosa da fare sia una corsa. Mentre lui si sveglia pensando che la prima cosa da fare sia cacca, pipì e annusare tutti gli odori del quartiere.

Mi alzo alle 7 e mi vesto: pantaloncini, maglietta, calzini quasi mai uguali, telefono. Non trovo le chiavi di casa, sollevo il guinzaglio per vedere se sono finite sotto e in quell’istante sento un rumore di zampe che scivolano sul pavimento lucido e si affrettano a raggiungere la porta.

Ok vieni con me.

Usciamo nel fresco della mattina e prima di iniziare la corsa cammino un po’ mentre lui inizia ad annusare e a fare la prima pipì. Attivo il gps e inizio a correre e lui affretta il passo per starmi dietro.

Noto con fastidio che mentre io corro e sforzo, lui invece cammina veloce. Sarò lenta io?

Lo guardo, mi guarda e capisco che lui è più infastidito di me. Sembra dire: ‘Volevo solo fare la mia passeggiata, perché tutto questo?

Proseguiamo a fatica perché lui si fa trainare al guinzaglio e io devo trainarlo.

Questa città sembra priva di cani, tranne quando decido di correre con il mio, allora sbucano da ogni dove per disturbare la nostra corsa. Abbaiano, ringhiano da dietro i cancelli, ma sicuramente non vogliono seguirci.

A un certo punto Buck diventa inamovibile. Tiro con tutte le forze ma niente da fare. Mi volto esausta e lo vedo lì, che fa la cacca con espressione tranquilla e appagata. Forse lui non sa che questa sosta forzata per me è la salvezza. Non avevo più fiato.

Guardo il telefono e siamo a 3km, si torna indietro e l’idea sembra entusiasmarlo. Inizia a tirare e questa volta è lui che traina me per altri 3km e non mi dispiace affatto.

Ora desideriamo la stessa cosa: tornare a casa.

Incontriamo la fontanella e ci gettiamo entrambi a bere e siccome a lui piace solo l’acqua corrente, gli cedo il posto. In fondo se lo merita.

Cristina Turini

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