Il tempo, per un runner, è scandito tra l’ultima corsa e il momento in cui tornerà a correre. Questa percezione del tempo è difficile da spiegare a chi non corre, ma forse è più comprensibile per chi ha una passione.
Indipendentemente dalla natura di questa passione che sia per la buona cucina, il ping pong o lo snowboard, quando affondi i muscoli nella fatica o nel piacere, non fai altro che pensare a come è andata e a come sarebbe potuta andare. Rivedi ogni sforzo, anche senza farne tesoro consapevole, sapendo che la prossima volta andrà meglio.
Il nostro atteggiamento riflette quanto amiamo ciò che facciamo, includendo la cura per ciò che accadrà domani. Di conseguenza, quando pianifichi di correre, il tuo pensiero sarà rivolto esclusivamente al come, dove e con chi lo farai.
Metterai sempre il massimo impegno, e se per qualche motivo questo non dovesse accadere, scaverai nel fondo del barile dei pensieri negativi, sostituendoli con quelli positivi, gli stessi che le endorfine ti regaleranno ad ogni chilometro che conquisterai.
Avere una passione ti trasforma in un eterno Peter Pan. Ti entusiasmi per cose che gli altri non riuscirebbero nemmeno a comprendere con la stessa euforia. Quando cambi le scarpe da corsa, non vedi l’ora di sentirle ai piedi, come se da quella suola bianca e immacolata potesse scaturire un nuovo superpotere per le tue gambe. Attendi con impazienza il primo passo, sperando di essere più forte delle salite della domenica mattina.
Ma il tempo più prezioso per chi corre è quando non può correre e non fa altro che pensare al momento in cui lo farà di nuovo. Può sembrare una banalità, ma rappresenta perfettamente la determinazione che solo lo sport riesce a far emergere. E la cosa ancora più bella è che possiamo vivere questa determinazione in ogni aspetto della vita.
Basta iniziare ad amare ciò che facciamo, ogni singola cosa, dalla prima all’ultima—e queste diventeranno, come per magia, la nostra più grande ricompensa. E vi assicuro che sarà un guadagno meraviglioso.
Buon tempo a tutti.