Il nuovo libro di Storiecorrenti, “Il Running è una cosa seria”, nasce in strada, tra le gare e i luoghi degli allenamenti in città, dove con sguardo attento e voglia di imparare dai nostri errori, sono nati i capitoli che lo compongono.
Il libro ha preso forma in rete, tra le pagine web di Storiecorrenti con i post, gli articoli che, volta per volta, hanno rappresentato un mondo fatto di sport e impegno, piccole grandi manie e fissazioni tipiche di chi ha una passione smodata per lo sport.
Ma è grazie alle migliori energie della società civile nel fare rete che siamo arrivati a tenere in mano le pagine de “Il running è una cosa seria”.
In molti ci hanno chiesto perché non avete usato i servizi di self-publishing di Amazon?
L’idea alla base era di pensare in grande, agendo localmente, sapendo che il cambiamento positivo spesso inizia sotto casa, con altri come noi che fanno scelte consapevoli e intraprendono azioni che, collettivamente, possono contribuire ad affrontare sfide più grandi.
Con il progetto “Il Running è una cosa seria” volevamo “usare” le mani che stringiamo, le persone che conosciamo, le relazioni che abbiamo tessuto in tanti anni. In linea con la visione di Storiecorrenti, che, da sempre, “corre” accanto a noi.
In questo pensare in grande, agendo localmente la copertina l’ha prodotta Leonardo Spina, già autore delle illustrazioni del graphic novel Rorara, prodotto nel 2021.
La tipografia che l’ha stampato è nel medesimo quartiere della Casa-famiglia che stiamo aiutando e, infine, il centro sportivo dove i ragazzi faranno sport, è anch’esso nello stesso Municipio.
Il Municipio III di Roma, in cui la casa-famiglia opera dal 2006, è dove abbiamo attivato la nostra rete di contatti ed è grande come Padova, con 210.000 abitanti.
In un tale contesto, operare localmente, può essere difficile con una comunità senza punti di contatto, distratta a volte nel sopravvivere a una città che ingloba e azzera il più semplice senso di appartenenza alla comunità stessa.
L’amministrazione municipale si è messa a disposizione dandoci spazi per la presentazione, avendo compreso che “Pensare a livello globale e agire a livello locale” è una frase che, seppur da tempo abusata, incoraggia gli individui e le comunità a considerare il più ampio contesto globale di problemi.
L’idea che le azioni locali possono avere conseguenze globali, tra cui la sostenibilità ambientale, la giustizia sociale e lo sviluppo economico, si può accendere anche quando corriamo nei buio di strade cittadine, scrivendo le emozioni provate, e aiutare minori migranti a trovare la loro strada proprio grazie allo sport.
Grazie per la fiducia.
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