Il percorso della Maratona di Roma è un viaggio, significa immergersi in un’avventura senza eguali, dove ogni chilometro racconta una storia e ogni vista mozzafiato ti ricorda perché vale la pena correrla.
In questo articolo, scopriremo insieme a Lisa Magnago, runner con oltre 200 maratone sulle gambe, una della pacer più esperte e conosciute in Italia, con lei andremo alla scoperta delle difficoltà del percorso, ci dirà come superarle ed entreremo nelle indimenticabili bellezze della Maratona di Roma.
Lisa come si affronta la maratona di Roma?
Come per tutte le maratone, la Maratona di Roma va affrontata conoscendo la propria forma attuale e studiando bene il percorso. Sicuramente questa maratona è provante e coinvolgente, sia a livello fisico, per la presenza di sanpietrini e cambi di direzione, per non menzionare le temperature, che potrebbero essere al di sopra delle previsioni e delle medie stagionali, ma anche e soprattutto sul piano emotivo.
Per l’importante numero di podisti; è la più partecipata di Italia con un numero da record di podisti stranieri che portano un notevole aumento di tifo lungo le strade, ma soprattutto per un percorso che offre lo splendore del cuore della capitale, chilometro dopo chilometro, cambiando atmosfere e attraversando le epoche storiche della città, un monumento dopo l’altro, provocando stupore ed emozioni che si aggiungono a quei forti sentimenti che già la corsa fa emergere in ognuno di noi.
Quale è il punto del percorso più duro e perché?
Quasi impossibile stabilire un punto specifico del percorso che sia il più difficile, proprio perché spesso è molto soggettivo, c’è chi soffre gli ultimi chilometri e c’è chi vorrebbe mollare appena varca il trentesimo, e chi anche decide che non riuscirà mai ad affrontare altri 21 chilometri al passaggio a metà gara.
Quindi dipende molto dall’esperienza, dalla strategia di corsa adottata e dall’esperienza maturata di ognuno.
Per quanto mi riguarda, soffro spesso dopo il passaggio a San Pietro, una volta lasciata la meraviglia della piazza ed il suo cupolone, siamo verso il 15/16esimo chilometro, il momento in cui si potrebbero avvertire le prime fatiche, ma è anche una reazione emotiva lasciando uno spettacolo talmente suggestivo ed elettrizzante, si prosegue per le strade del quartiere Prati, che sono dritte e tutte molto simili per svariati chilometri prima di tornare ad affiancare il Tevere.
Edizione 2024
Il cambio del tracciato dovuto ai cantieri, in particolare nella prima parte, con meno curve, ci può far correre più veloce a scapito della continuità in gara, come si fa a controllare il passo a km in particolare nella prima metà?
Il cambio del percorso potrebbe indubbiamente indurre i podisti ad “andare” più veloci del previsto nei primi chilometri di gara, oltre alla riduzione delle curve e l’eliminazione del passaggio sui sanpietrini e la salitella in via dei Cerchi, grazie alle strade più larghe si ridurrà la frustrazione dei podisti energici, ad inizio gara, che troveranno meno ingorghi creati dalla massa in partenza e saremmo tutto indotti a partire in velocità.
Anche questi sono chilometri importanti però, che il maratoneta, anche quello esperto a volte, tende ad ignorare. Io consiglio quindi, nonostante l’energia e la trepidazione iniziale, di controllare subito il passo e non aumentare rispetto al che si è scelto di mantenere per la gara, e se proprio si ha voglia di fare uno sprint, quello è consentito a partire dal 40esimo chilometro, e non prima!
Un altro punto da gestire, il quartiere Flaminio, dopo il 30 esimo km, dove si inizia a tornare verso il centro storico della città, parte finale della gara, ma non si è ancora abbastanza vicini da sentire lo stimolo del traguardo oltre ad un momento in cui si avverte molto la fatica dei chilometri percorsi.
Un consiglio per chi corre Roma per la prima volta?
Chi corre la maratona di Roma per la prima volta, sin dall’arrivo nel luogo della partenza, ore prima del via, è travolto non solo dall’energia del posto, ma anche dal maestoso Colosseo, che oltre a simboleggiare l’impero romano, ci ricorda il rapporto tra sport, ambizione e sofferenza. Ecco, io consiglio di vivere le emozioni che si evolvono lungo la gara associandole ai molteplici siti delle varie epoche, i quartieri dalle atmosfere tanto diverse ma che rappresentano tutte i gusti della città. Se la maratona è un viaggio, la Run Rome the Marathon permette di viaggiare nella storia del mondo.
Monumenti e piazze sono davvero uno stimolo che ha solo Roma?
Indubbiamente monumenti della città eterna sono l’attrazione principale sulla quale si fonda l’attrattività di questo evento, e credo che sia una delle poche maratone di quelle svolte nelle capitali del mondo, che vantano un percorso così centrale e denso di atmosfere affascinanti e siti di interesse.
Poche altre maratone possono vantare un percorso così, persino alcune maratone Major attraversano luoghi privi di alcun richiamo paesaggistico, storico o di interesse particolare. Quindi credo che Roma possa vantare un percorso unico al mondo e nonostante le limitazioni logistiche, ha spazio per crescere ancora moltissimo in numero di partecipanti sia stranieri e non.
Grazie Lisa non resta che goderci l’attesa consapevole che partecipare alla Maratona di Roma è un’avventura che va oltre la semplice competizione sportiva; è un’esperienza che arricchisce, sfida e incanta.
Che tu sia un veterano delle maratone o un principiante entusiasta, Roma ti aspetta per metterti alla prova e regalarti ricordi indimenticabili. Allaccia le tue scarpe da running e preparati a essere parte di una storia che solo pochi hanno il privilegio di vivere.