Il Bravio delle Botti, quando a spingere è un’intero paese…

Prosegue il nostro viaggio attraverso un’estate che ha visto annullare gli eventi in programma in tanti comuni italiani: sagre, pali e sfilate in piazza, lo scenario è quello di un paese che sembra non avere più un’identità legata a tradizioni centenarie.

Oggi andiamo Montepulciano in provincia di Siena alla scoperta del “Bravio delle Botti”

Il Bravio è una gara di spingitori di botti dal peso di 80 kg ciascuna che vengono fatte rotolare lungo un percorso in salita di circa 1,8 km.

Due atleti per ciascuna contrada si allenano tutto l’anno per poter essere atleticamente al meglio il giorno della manifestazione che cade sempre l’ultima domenica di Agosto.

Il percorso attraversa i suggestivi vicoli delle vie del centro storico di Montepulciano, fino ad arrivare in Piazza Grande, di fronte al Duomo.

Per questa occasione la città è adornata al meglio, con bandiere e decorazioni, i colori delle varie contrade accendono ogni vicolo.

Il giorno della corsa è la summa di un periodo di esaltazione cittadina e inizia molto presto.

Il programma di solito prevede una serie di cerimonie ed eventi. A partire dal tradizionale Proclama del Gonfaloniere, che sancisce l’inizio della sfida tra le otto contrade di Montepulciano.

Poi si passa all’estrazione dell’ordine di partenza delle botti, la marchiatura a fuoco, la sbandierata degli Alfieri, la consegna da parte del Comune al Magistrato delle Contrade del “Panno del Bravìo”, l’offerta dei Ceri votivi a S. Giovanni nella Cattedrale.

La sfilata del suggestivo Corteo Storico, composto da oltre trecento figuranti è un salto nel tempo. Si possono ammirare preziosi abiti di Cavalieri, nobili e nobildonne, paggi e alfieri.

Infine, alle ore 19.00 del giorno della gara, dopo il segnale dato dai rintocchi del Campanone del Comune, le botti cominciano a rotolare sulla pietra partendo dalla colonna del Marzocco.

Dopo pochi minuti il “Bravìo” avrà il suo epilogo; solo una contrada potrà festeggiare la vittoria e prendere il “Panno”; le altre invece potranno dare sfoggio all’amarezza e pensare alla rivincita, senza rancore e con rispetto per il vincitore; una storia che si ripete da oltre seicento anni.

Le origini del “Bravio delle Botti” risalgono al XIV secolo quando la corsa si svolgeva effettivamente a cavallo! Solo in tempi più recenti è stata trasformata in una competizione con l’uso di botti. In realtà, dal momento che Montepulciano è universalmente nota per la produzione dell’eccellente vino rosso “Nobile di Montepulciano“, venne l’idea di utilizzare le botti per il vino.

Il nome “Bravìo” deriva dal termine volgare “Bravium” che sta a indicare il panno dipinto a mano che la contrada vincitrice si aggiudica alla fine della corsa: il Bravìo è inspirato alla figura del santo patrono, San Giovanni Decollato, a cui è dedicata l’intera manifestazione.

Anche se la corsa con le botti, evento clou del Bravìo di Montepulciano, – come riferisce la Proloco del comune toscano – quest’anno non si disputerà per gli effetti dell’epidemia da Covid-19, il “bravìum”, il panno dipinto che va in premio alla contrada vincitrice della gara, sarà ugualmente realizzato.

Questo è quanto ha deciso il Comune di Montepulciano, d’intesa con il Magistrato delle Contrade, l’organismo titolare della storica manifestazione, pubblicando il bando per la realizzazione del drappellone.

“Così come l’emergenza-coronavirus, pur nella sua gravità, non ha fermato i quattro grandi eventi estivi di Montepulciano – dichiara il Sindaco Michele Angiolini – abbiamo voluto che non si interrompesse neanche la sequenza dei panni dipinti che va avanti dal 1974. Avremo quindi un drappellone, irripetibile opera d’arte, in quanto legata all’evento e al territorio, che non andrà ad arricchire la sede di una contrada ma che resterà patrimonio della collettività, a ricordo di un anno fuori dall’ordinario.

A decidere il destino del panno non sarà dunque la corsa con le botti, un concentrato di emozioni e di spettacolo di cui sentiremo molto la mancanza, – conclude il Sindaco Angiolini – ma una consultazione con il Magistrato e con le contrade. Proprio perché “di tutti”, questo Bravìo assumerà un valore simbolico ancora più alto, quello di una comunità capace di resistere e di reagire, forte della propria storia e della propria attualità.”