I DRAMMI DI DICEMBRE DI QUELLI CHE CORRONO

Il mese di dicembre per uno che corre è il periodo dell’anno più estenuante di tutti.

Più di una ultramaratona al polo sud, più di una vacanza a Coccia de Morto con il commercialista di famiglia.

Dicembre è il mese in cui si collezionano più cene e “vediamoci pe’ ‘na cosetta” di quante sere hai a disposizione, tutto l’anno.

Nel frattempo ci sei tu che tenti di conservare una parvenza di tenuta atletica guadagnata sul “campo” in un autunno quanto meno debilitante.

Provi a schivare inviti in ufficio, cene di scuola di tuo figlio sul gruppo di whatsapp delle elementari anche se lui ormai è all’università e quel manipolo di amici di squadra nella mailing list con l’oggetto “se magnamo tutta ‘a garbatella ”.

Dovrai prendere parte a tapasciate in città praticamente in ogni weekend del mese, gare natalizie e scorribande in centro in cui sarai vestito peggio di Louis Winthorpe III per le strade di New York, in più sorridente, con la faccia da tonto e sudato.

Dicembre è di fatto il mese della pianificazione podistica ma non è mai chiaro come ogni anno si trasformi in quello della panificazione.

Così tra recite di Natale, aperitivi a rotta de collo, mercatini dove andare a tutte le ore e regali da fare ti stai fregando qualsiasi entusiasmo atletico fino a ferragosto.

Non è facile sopravvivere ai 31 giorni che ti attendono, ma ricordati che qualsiasi sarà il tuo approccio ne verrai fuori più lento, più grasso, con un anno di più ma grazie ai vecchi e cari amici con cui correrai, alla fine sarai pure più felice.

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