I comandamenti della corsa

Non avrai altra divinità oltre alla corsa

Potrà sembrare vincolante, un comandamento d’altri tempi, ma se andrai su nuovi terreni, su campi inesplorati, proverai altre soddisfazioni, ma nulla potrà darti lo stesso effetto che sa darti un’ora di corsa in solitudine e libertà…

Ricordati di santificare le gare ogni domenica.

Lo fai da sempre, anche se di recente le cose sono un po’ cambiate, a dimostrazione del fatto che la tua fede è a tratti cambiata, ma in cuor tuo ci sarà sempre una gara da canonizzare la domenica mattina.

Onora la partenza e l’arrivo.

Non ci sono vie di mezzo, perchè se è vero che tra due punti passa una sola retta, allo stesso modo da, quei due punti, inizia e finisce il tuo status di fedele appassionato della corsa.

Non ritirarti mai, se puoi.

È uno dei precetti più esigenti dal punto di vista fisico e non solo, con il tempo sarai pronto a rispettarlo, ma per adesso fai tesoro degli errori passati.

Non tradire la corsa.

Se farai tuo questo principio nulla potrà fermarti, rispettare la purezza della disciplina podistica ti eleverà a discepolo ideale del tuo sport.

Non rubare le medaglie.

La medaglia si guadagna partendo e arrivando al traguardo e si ha diritto a una sola medaglia. Tutto il resto è un furto.

Non doparti.

Non serve dire altro, se rispetti il tuo corpo, se arrivi al traguardo con le tue gambe, sarai un campione sempre, anche nella vita.

Non desiderare la vittoria d’altri.

Ognuno ha la sua vittoria, onorevole, faticosa anche se a volte incerta, ma sempre unica e insostituibile.

Non provare invidia per i record altrui.

Il tuo record te lo sei guadagnato sul campo, così come quello dell’amico che è arrivato prima di te, avete speso la miglior fatica per poter essere ad ogni modo simili con tempi diversi.