Hydrofoil non è una magia, né un tappeto volante sull’acqua, ma uno sviluppo importante per gli sport acquatici.
Una tecnologia che ha aperto una pagina nuova a surfer già strutturati in grado di far vivere le onde da un punto di vista diverso.
Il principio è lo stesso dell’aliscafo applicato alle tavole da surf, wind surf, kyte e sup.
Sotto le tavole da hydrofoil ci sono due ali, alle quali è applicata esattamente la teoria aereodinamica che permette ad un aereo di volare.
Le due ali immerse sono poste una nella parte anteriore che crea portanza e una nella parte posteriore che fa da stabilizzatore.
I surf Foils entrano in azione con meno vento di una normale tavola da surf. Chi sta sulla tavola deve applicare una pressione spingendo verso il basso così da attivare il principio di Bernoulli che permette di generare una forza diretta verso l’alto.
- u:velocità del fluido,
- p: corrispettiva pressione,
- ρ: densità corrispettiva,
- G: termine di energia potenziale del fluido stesso.
Leggendo l’equazione deduciamo che ad un aumento di velocità u o di quota G, corrisponderà un abbassamento relativo della pressione p, e viceversa
CHIARO NO?
Vabbè, in sostanza, l’hydrofoil funziona grazie a una diversa pressione tra sopra e sotto l’ala anteriore del Folis che genera la portanza; è in quel momento che si crea l’ascensione proprio come con un aeroplano.
Che sia per festeggiare il 4 luglio o per seguire le strambate in mare di amici in giro per i mari del mondo lo sport è curiosità, è mettersi in gioco e capire quanto si può andare oltre.
È rischiare, così come fanno gli imprenditori del settore che scommettono su nuovi materiali più performanti o studi innovativi utili a migliorare prodotti già in commercio.
Nello sport non ci sono limiti, si possono unire diverse discipline, sfruttare la curiosità dell’uomo e riuscire ad andare oltre quel famoso orizzonte per vivere gli elementi in natura sempre in un modo nuovo.
Buon mare a tutti.