Per fare un viaggio in bici di 3000 km non serve essere un ciclista professionista basta avere gambe buone, una bicicletta, uno spiccato spirito d’avventura e la voglia di spingersi oltre.
Oltre quei limiti per conoscere i propri, provare a spingersi un po’ più in là verso quei luoghi in cui mai avresti immaginato di poter arrivare.
Giuseppe Bica è un nostro amico, lo abbiamo conosciuto l’estate scorsa, durante un periodo in cui tutti noi avevamo una voglia matta di uscire, correre, camminare, andare al mare, viaggiare etc..
E’ un ragazzo di Trapani che ha camminato per un giorno e una notte di fila, partendo da Torre di Ligny per arrivare al Teatro Massimo di Palermo, percorrendo 100 km.
Quell’avventura ci ha fatto scoprire parte di un’isola meravigliosa, la nostra Sicilia che, paesaggisticamente, artisticamente e culinariamente parlando non ha bisogno neanche di presentazioni.
Ma tutto è ripartito da qui, da quel viaggio a piedi, i famosi 100km, quelli che in questo nuovo viaggio Giuseppe ha percorso ogni giorno, in sella alla sua gravel.
Partito il 10 di aprile da Trapani dove,
“idealmente – dice lui – mi piace pensare che l’Italia abbia inizio”;
spingendosi oltre il confine nazionale per approdare il 12 maggio a Lugano, nel Canton Ticino della Svizzera.
“Tutto Lo Stivale” è stata un’avventura sportiva sulle due ruote attraverso l’Italia, da Sud a Nord, con la quale ho voluto promuovere la cultura della mobilità sostenibile e sensibilizzare l’opinione pubblica verso il muoversi in modo green.
Ed è per questo che ho attivato inoltre una raccolta fondi a favore di Medici Senza Frontiere che da 50 anni si occupa di aiutare le popolazioni colpite da catastrofi naturali, guerre o epidemie in più di 70 paesi nel mondo.
Con “Tutto Lo Stivale”, nelle 5 settimane e nelle 21 tappe a zonzo per il bel paese, ho voluto raccontare le meraviglie e le contraddizioni che caratterizzano l’Italia,
penisola unica sempre in bilico fra tradizione e innovazione, storia e contemporaneità, alla riscoperta del valore dell’identità nazionale fatta dalle molteplici sfaccettature delle nostre genti.”
Tutto lo stivale un viaggio in bici che ha attraversato 12 regioni della nostra Italia.
Passando raramente su piste ciclabili, spesso su sentieri più impervi e arroccati, ma anche su strade asfaltate e pericolosamente trafficate.
Dove in alcuni giorni è caduta tanta pioggia, incontrato il sole e il vento e in un’occasione anche la neve!
Da Trapani a Lugano un viaggio in bici, pedalando, vivendo la brezza e la salsedine dei litorali marini, contemplando scorci mozzafiato lungo lago.
Costeggiando piccoli corsi d’acqua o fiumi più importanti, con l’incontro di cascate, grotte e ponticelli.
“A Lorica, in Sila, ho avuto il piacere di intercettare e di ospitare a cena a bordo di “Nuvolone”, Elia Origoni, anche lui alle prese con la risalita lungo lo stivale ma nel suo caso a piedi, in cammino.
Al mattino poi, con la sveglia fronte lago Arvo, ho potuto godere dello spettacolo del fioccare della neve.
A Castrovillari, il primo giorno utile per rifiatare facendo il turista puro, dove tra le vie del mercato ho fatto scorta di patate silane, cipolla bianca di Castrovillari e di “pipazzo”, una deliziosa polvere ottenuta dal peperone.
La Costiera Amalfitana si prospettava la tappa più spettacolare e viverla ne è stata poi la conferma! Un luogo incantato dove le mille sfumature blu del mare si mischiano con i colori tenui e pastello dei piccoli borghi che animano questo territorio.
Con la sorpresa del “Dolce della Costiera”, ovvero la Delizia al Limone da Sal De Riso.
Napoli non aveva certo bisogno di presentazioni e riscoprirla pedalando è stato a dir poco emozionante.
Nella città partenopea, oltre il must della pizza classica, ho ricaricato un’infinità di calorie con le frittatine e la pizza fritta da Zia Esterina, con il Fiocco di Neve da Poppella, con il Cioccolato Foresta di Gay Odin.
A Roma, nella città eterna, sono andato a battermi i pugni sul petto sotto al Colosseo, per poi contemplarlo così a lungo da perdere la cognizione del tempo.
Ho goduto la compagnia dei miei cari amici Ettore e Yuri, con i quali abbiamo, oltre esplorato una Roma nascosta, condividiso carbonara e amatriciana!
In Toscana, a Bagno Vignoni, ho potuto apprezzare dell’unicità delle piazza del paese, che é completamente occupata da una grande vasca termale!
A Gaiole in Chianti ho incontrato il mio amico “Gionni”, il quale mi ha donato del panforte e una bottiglia di Chianti che ho trasportato nel portaborracce per i restanti 60 km della tappa!
Ma principalmente mi ha donato un tour guidato sulle strade bianche della famosissima “Eroica”.
Una delle sorprese più belle è stata sicuramente la scoperta del borgo di Nepi, in provincia di Viterbo.
A Bologna, Giuseppe, un caro amico trapanese ci ha offerto ospitalità per stazionare in camper, fornendoci uno spazio nel verde dell’hotel del quale è direttore, acqua e corrente elettrica inclusa.
Abbiamo potuto far colazione come dei gran signori presso l’hotel e non ancora soddisfatti deliziarci poi in centro con tortellini, gnocco fritto con mortadella e squacquerone e per concludere…crescentine!
Mi sono ritrovato in alcune piazze che solitamente pullulano di vita, di turisti…completamente da solo.
E’ stato a tratti surreale, forse demoralizzante ma allo stesso tempo si è trattato di un privilegio impagabile.
In particolare indimenticabile quanto vissuto ad Assisi, quando complice anche una brutta giornata di pioggia mi sono ritrovato a contemplare la Basilica in totale solitudine.
A Milano, di amici vecchi e nuovi ne ho incontrati più di una dozzina. In particolare è stato con Mario e con Pietro che ho condiviso più tempo, pedalate, interviste e nemmeno a dirlo, cibo interessante!
A Turate, in Provincia di Como, ho trovato in un panificio un quadro che raffigurava Scopello, località balneare della Provincia di Trapani.
Il panettiere era un mio compaesano!
A Lugano poi è stato un lungo momento di festa, dove l’amico pugliese Eligio ha letteralmente sequestrato me e la mia famiglia per un giorno intero, regalandoci l’ospitalità più generosa che io abbia mai visto…
Cosa gli ha lasciato questo viaggio in bici?
“Spingersi oltre è una questione di testa, non di chilometri, è il sorriso prima della salita finale, la scelta di una via verso l’ignoto, anziché verso un sentiero conosciuto. È la voglia di godersi ogni momento, anche di quelli che non vanno secondo i piani, è il desiderio di proseguire anche quando il percorso finisce.”
Bravo Giuseppe grazie per averci raccontato questo straordinario e bellissimo viaggio.
Alla prossima avventura!