“Se hai perseverato abbastanza, se hai avuto la dose di fiducia e autostima necessaria per credere in te nonostante avversità e venti contrari, se da ogni sconfitta hai saputo dimenticare la delusione trattenendo la lezione. Se, probabilmente ancora più importante, hai avuto anche il pizzico di fortuna che serve, il giorno che serve. Il giorno che, solo, può fare la differenza.”
Francesca Canepa non è soltanto una grande atleta e campionessa. È molto di più.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare questa donna forte, dal carattere tenace. Pronta a raccogliere le sfide della vita e a fronteggiare le avversità. Piena di energia e voglia di vivere.
Attuale campionessa italiana nella competizione delle 24 ore su strada. E’ stata lei a primeggiare in assoluto tra tutte le donne!
Nella BiUltra 6.24 Francesca Canepa dell’Atletica Calvesi ha completato nelle 24 ore consecutive ben 224,264 km. Al secondo posto con 206,268 km un’altra portacolori valdostana, Lisa Borzani.
Francesca ha completato il percorso da 1km nelle 24 ore consecutive con 224 giri, coprendo quindi ben 224,264 km.
Andiamo a sentire la voce della campionessa in carica.
Francesca, quando è nato l’incontro con la corsa?
Ho iniziato a correre nel 2010. Prima praticavo lo snowboard. Sono arrivata allo snowboard a 22 anni, ma dal punto di vista tecnico la corsa non mi ha mai esaltata diciamo che era una cosa che mi veniva facile. La corsa mi veniva naturale e dopo 1 anno sono passata all’endurance, alle ultra.
Francesca, tu sei anche una mamma. Come concili gli impegni familiari con quelli sportivi? Oggi si cerca di sensibilizzare le giovani mamme/donne su questo tema e incitare tutte a dedicare del tempo a sé stesse.
Diciamo che ho qualche aiuto, ad esempio quando vado a fare le gare. Ma in genere mi alleno quando i ragazzi sono a scuola. Non mi sento in colpa, sono così. Quando sto bene io, stanno bene anche gli altri. I figli non vogliono una mamma frustrata! Poi c’è mio figlio, quello più grande che è un atleta e pratica lo snowboard.
Come si vive da mamma la competizione del proprio figlio?
L’ultimo campionato è stato da cardiopalma! Io non voglio che vinca per me, ma voglio che lo faccia per lui! Per vivere quelle bellissime emozioni!
Parliamo della tua ultima vittoria, la 24ore di Biella.
E’ stata la mia seconda 24 ore. E questa volta ho cercato di non ripetere gli errori già fatti.
Di che tipo di errori parli?
E’ stato principalmente un problema di alimentazione. Quest’anno ci siamo organizzati meglio. Mi hanno accompagnato degli amici di età simile a quella dei miei genitori che mi hanno fatto sentire tutto il loro supporto ed aiuto. L’altra volta ad esempio non avevo portato il fornelletto per scaldare il cibo e ci fu il problema di non riuscire a mangiare praticamente niente.
Questa volta grazie al supporto di queste persone ho potuto mangiare il riso, le patate ed i frullati che sono stati cucinati apposta per me.
Quanto conta la testa per superare il blocco, la fatica nelle 24 ore di gara.
La prima cosa è: avere una motivazione forte e chiara! Poi se qualcosa va male, bisogna avere un sotto-obiettivo. L’altro consiglio è quello di: stare nel momento. Tutto è sempre temporaneo. Poi quando si vive un momento di difficoltà, bisogna prendersi un attimo, dare respiro al proprio corpo.
C’è anche un piccolo trucchetto che pratico. Mi ripeto una filastrocca e se non trovo le parole significa che il cervello deve trovare ossigeno. Quindi rallento, prendo fiato e poi riprovo. Finalmente nel momento in cui riesco significa che ho recuperato l’equilibrio. Ecco questo escamotage ti da la misura.
Come ti sei sentita in questa 24 ore?
Ho mantenuto una strategia conservativa. All’inizio mi sentivo di andare e così ho dato tutto quello che potevo. Poi alla fine, le ultime due ore ho rallentato il passo ed ecco qui che la media è stata notevole.
Quanto è contato il supporto delle persone che ti hanno sostenuta?
E’ stato fondamentale! Nelle gare a cui spesso partecipo nelle montagne, non ho avuto modo di vivere tutto questo sostegno. E’ stato bellissimo sentire il calore delle persone ad ogni giro da 1km. Ogni incoraggiamento è stato fondamentale.
Che cosa vorresti dire alla Francesca che ha vinto la 24ore di Biella?
Complimenti! Ecco io sono molto severa con me stessa, ma in questo caso mi voglio fare i complimenti!
Per quanto riguarda la situazione sanitaria nazionale e le varie misure di contenimento che sono state prese, come hai reagito? Che opinione hai in merito?
Devo ammettere che non sopporto come è stata gestita questa situazione e lo dico come psicologa, che è la mia professione. Io sono una persona libera e soprattutto in grado di gestirmi! Questa situazione mi sembra inaccettabile! Stiamo perdendo tutti molto e lo stanno subendo soprattutto i giovani ed ancora di più i nuovi nati, i più piccoli. Da psicologa posso dire che queste misure, si porteranno dietro delle conseguenze sociali gravissime, sono contro ogni logica!
Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Cercherò di fare tutte le gare e tutte le esperienze che sarà possibile fare. C’è poi il progetto di una gara in Finlandia, ma su questa vi saprò dire meglio più avanti….
Il tuo desiderio/sogno nel cassetto?
Ti potrei dire che non c’è! Cerco di vivere al massimo ogni giorno, cercando di realizzare passo dopo passo i miei obiettivi! Sicuramente ti posso dire che correrò sino alla morte e lo farò perché dentro di me ho questo stimolo, questa voglia di competizione.
Anche facendo il test del DNA è uscita fuori questa caratteristica. Una guerriera, con la tendenza alla competizione che rappresenta il più grande stimolo. Ma voglio precisare una cosa importante! Per me la competizione non è superare gli altri! La competizione è il momento in cui io tiro fuori il meglio di me. Ed ogni volta mi miglioro in qualcosa. E’ proprio una mia caratteristica, insita in me!