Siamo sempre sicuri che aiutare un runner in evidente difficoltà durante una gara sia la cosa giusta?
La notizia di questa settimana, riguardante un atleta che ha avuto un malore durante la corsa e che è stato portato al traguardo dai suoi rivali, avvenuta al termine della “CorriAmo il Parco della Sterpaia”, è solo uno dei tanti casi in cui i partecipanti sostengono chi è in difficoltà negli ultimi metri pur di fargli tagliare il traguardo.
L’approccio amatoriale del “non mollare un metro”, o del più rinomato “If you see me collapse, pause my Garmin”, è corretto? Non sarebbe meglio chiamare immediatamente un medico, fermando l’atleta in difficoltà e prevenendo potenziali aggravamenti della situazione?
Considerazioni pratiche sull’importanza dell’aiuto competente in una gara podistica
Riconoscere i sintomi di un’emergenza medica
Durante una gara, un runner può mostrare segni di disidratazione, colpo di calore, ipoglicemia o altre condizioni mediche gravi. È fondamentale che chi presta aiuto sia in grado di riconoscere questi sintomi e di agire di conseguenza. Ad esempio, un corridore che sviene potrebbe avere bisogno di rianimazione cardiopolmonare (RCP) immediata, una procedura che solo personale addestrato dovrebbe eseguire.
Prevenire danni ulteriori
Muovere o sollevare un atleta che ha subito un malore può aggravare la sua condizione. Ad esempio, un colpo di calore richiede che il corpo sia raffreddato il più rapidamente possibile. Continuare a correre o portare il corridore al traguardo potrebbe aumentare la sua temperatura corporea e causare danni irreparabili.
Procedure di emergenza
In molte gare organizzate, ci sono procedure di emergenza stabilite e personale medico disponibile lungo il percorso. Intervenire senza seguire queste procedure potrebbe ritardare l’arrivo dell’aiuto competente. Fermarsi e chiamare subito i soccorsi garantisce che l’atleta riceva il trattamento corretto nel minor tempo possibile.
L’importanza di un pronto intervento
Un tempestivo intervento medico può fare la differenza tra la vita e la morte. I soccorritori professionisti sono addestrati per valutare rapidamente la situazione e fornire il trattamento adeguato, sia che si tratti di somministrare ossigeno, effettuare un’evacuazione rapida o somministrare farmaci salvavita.
Formazione e preparazione
Partecipare a corsi di primo soccorso e RCP dovrebbe essere parte della preparazione di ogni runner e volontario nelle gare. Sapere come reagire correttamente in caso di emergenza può salvare vite. Organizzatori di eventi sportivi dovrebbero incentivare questa formazione, magari offrendo sessioni di addestramento prima delle competizioni.
Aiutare un atleta in difficoltà è un gesto di grande solidarietà, ma deve essere fatto con competenza e responsabilità. Fermarsi e chiamare un medico può sembrare controintuitivo per chi è abituato a “non mollare mai”, ma è l’azione più sicura e corretta per garantire il benessere e la sicurezza di tutti i partecipanti.