Eleonora Corradini, il record e le domande per capire come si fa a correre 24 ore

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Pensate che cosa sarebbe correre da Firenze a Venezia in 24 ore. Coprire una distanza pari a 253 km con la sola forza delle proprie gambe.

Ma stiamo parlando di Eleonora Rachele Corradini che tra sabato e domenica ha stabilito il record italiano di 24 ore ai Campionati Europei a Verona.

Non è un pensiero alla portata di tutti, figuriamoci a compiere l’impresa su un giro di 1.525,48 metri che transitava in parte su strada e in parte sulla pista di atletica leggera Adolfo Consolini di Verona.

Eleonora Corradini è una donna dalle doti atletiche eccezionali che nel 2022 l’abbiamo vista vincente alla 100 km del Passatore.

Alla partenza della 24 ORE aveva detto: “Per raggiungere un obiettivo, servono pazienza, dedizione, perseveranza e determinazione”.

Non è facile spiegare cosa vuole dire correre per 24 ore consecutive e per farlo abbiamo chiesto ad Eleonora le domande dell’uomo della strada, domande semplici e dirette per far comprendere che nulla è impossibile o quasi e perché si fanno prove così dure.

Hai contato quanti giri hai fatto? (168 ndr) 

Non ho contato i giri, sarei impazzita!

Hai dormito qualche minuto?

Dormito? In 24 mi sono seduta 30 secondi al massimo. Ho superato 2 crisi di sonno brutte prendendo caffè e bagnandomi il viso.

-Hai avuto il tempo anche solo per un bacio a tuo figlio Enea?

Enea non è stato li per molto. In partenza pioveva moltissimo, l’ho allattato e poi è andato a casa. Hanno provato a riportarlo al pomeriggio ma appena vedeva la pista piangeva quindi è stato con la nonna e il babbo a casa. All mattina alle 8.30 era lì e all’arrivo abbiamo festeggiato insieme

-Lo sai che hai corso la distanza che c’è tra Firenze e Venezia?

Mamma mia, non lo sapevo…infiniti pensandola così!

-Sei andata al bagno e quanto volte?

Sono andata al bagno tantissime volte. Direi almeno 8!

Ti sei annoiata su un giro così stretto?

Noia vera e propria mai. Ho avuto una crisi lunghissima, dalla settima alla dodicesima ora… poi scomparsa per sempre!

-Sei rimasta sempre con lo stesso abbigliamento?

Ho aggiunto e tolto strati superiori ma non ho mai cambiato totalmente l’abbigliamento.

-Di notte a cosa hai pensato?

Di notte o di giorno cambia poco. Pensavo a rimanere concentrata. Ai sacrifici. All’impegno che ci ho messo nella preparazione. Alle rinunce, anche in famiglia. All’obiettivo. Alla squadra. A cose belle che potevano rendermi serena e darmi la forza di andare avanti.

-Ti hanno chiesto il perché si deve correre così tanto per così tanto tempo?

Chi conosco ormai lo sa cosa faccio e conosce questo tipo di gara quindi no!

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso