Oggi vi raccontiamo una storia che non si ferma mai, di una ragazza “normale” che fa cose eccezionali. Lei è Elenora Corradini e proprio mentre sto scrivendo questo pezzo i suoi successi sportivi andrebbero già aggioranti.
Incredibile davvero!
Non vi racconteremo solo di centinai di km macinati senza perdere mai la concentrazione. Di un sorriso che, alla partenza che di una 100 km, è più bello che all’arrivo.
Vi raccontiamo di una ragazza “come noi” che può arrivare inaspettatamente alla convocazione al Mondiale di 24 ore che si disputerà ad Albi, in Francia, il 26/27 ottobre,.
Sì perchè Elenora Corradini è come la vedete, senza filtri, né impacci.
Ad aprile scorso prende parte a un campionato Italiano di 12 ore, corre in Franciacorta, dove per 128 km circa… e come ci ha detto lei stessa…” mi sono inaspettatamente aggiudicata il titolo!!”
Elenora Corradini in appena tre anni ha già tagliato 108 traguardi tra maratone ed ultra
Tanti, tantissimi – ci racconta – ma ricordo ogni singola gara per le emozioni che mi ha trasmesso e mi ha lasciato dentro.
La sua attitudine nel mondo dello sport la pone in un approccio positivo con la fatica. Questa l’ha portata a non avere neppure un ricordo negativo di una gara. Perché ognuna, nel bene o nel male, le ha insegnato qualcosa.
Più di 100 traguardi oltre il muro dei 42 km non si possono confondere, meritano rispetto e riconoscimento
La prima volta fu il Passatore nel 2017, Eleonora è arrivata a quella gara preparata ma con il timore di chi non era consapevole di cosa il suo corpo fosse in grado di fare.
Arriva al traguardo con serenità e la consapevolezza che le lunghe distanze la fanno sentire libera. Quando raggiungi la forza necessaria per pensare oltre, arriverai oltre e di conseguenza alzi l’asticella.
A questo punto Elenora Corradini sa che può affrontare uno dei viaggi più duri nel mondo delle ultra in Italia e prende parte per la prima volta alla Nove Colli Running.
Un viaggio durato 25 ore in paesaggi bellissimi, scoprendo le bellezze del nostro territorio e ascoltando i suoni di ogni momenti della giornata, dall’alba al tramonto, dalla notte al giorno.
E’ strano pensarlo ma il rapporto di Eleonora con la fatica è in antitesi con tutte le sue gare: “non amo faticare troppo quindi faccio sempre il minimo indispensabile fatta eccezione di qualche giornata”.
Ormai è chiaro che è in gara che tutto prende un colore diverso, si concentra sui chilometri, sul passo e costruisce piccoli obiettivi intermedi.
Il suo sorriso potrebbe far pensare che non la sente mai la fatica ma non è cosi.
Perchè nelle lunghe distanze va e viene. A tratti c’è, a tratti non la senti. Il suo segreto è non tirare mai al massimo, non arrivare mai in condizioni assurde, e finire avendo gestito sempre la gara, anche faticando ovviamemte.
Eleonora fa ciò che più le piace e la rende felice. Non è una superficiale, è consapevole che con il tempo possa pagarne le conseguenze. Non ha paura di rischiare di accorciare la vita atletica. La cosa più importante è che sa ascoltare i segnali del corpo e se è stanca e affaticata, sia mentalmente che fisicamente, riposa.
Un pensiero, va a suo padre, “mi supporta nelle gare più importanti.”
Hanno condiviso tanti chilometri. È la persona più importante per nelle gare e nella preparazione. Segue Eleonora negli allenamenti, per la integrazione, e alimentazione…
Anche se per motvi di lavoro sono ormai lontani, quando c’è l’occasione di correre insieme, non si fanno sfuggire msi la possibilità di farlo!
“Correre con la propria famiglia è bellissimo e sono fortunata di poterlo fare sia con lui che con mia sorella…”
Marco Raffaelli