Il 4 maggio, da Gerusalemme, è partita l’edizione numero 101 del Giro d’Italia e si concluderà il 27 maggio a Roma. Un’edizione equilibrata con due sole cronometro individuali e ben 8 arrivi in salita. Una gara che ancora un po’ci unisce.
La Gazzetta dello Sport, alla partenza del Giro del 1946, il primo giro dopo la guerra, scriveva: Napoletani e torinesi, lombardi e laziali, veneti ed emiliani, gli italiani tutti, tante regioni per un’unica civiltà e per un unico cuore, attendono nel Giro lo specchio nel quale riconoscersi e sorridersi.
I numeri del giro sono tanti e alcuni, come quelli delle percentuali in salita, fanno davvero spavento
21 tappe
La 10a è la più lunga da Penne a Gualdo Tadiono di 239 km
La 16a la più corta nello stivale da Trento a Rovereto di 34.2 km, la seconda cronometro individuale dopo Gerusalemme.
Un totale di 3.562,9 km, con una media per tappa di 169,7 km, 7 tappe per velocisti. 6 tappe
media difficoltà, 6 tappe alta difficoltà
Tra le 20 tappe in Italia ecco alcune che destano interesse per dei passaggi incredibili:
Tappa 10
È la tappa più lunga del Giro. Da Penne a Gualdo Tadino in Umbria per 239 km. Attraversa l’Appennino da sud verso nord con un percorso tortuoso costellato prevalentemente di brevi salite pedalabili e con tre classificate GPM di cui la prima (lunga quasi 20 km) scollina un versante inedito del Gran Sasso.
Tappa 14
Tappa di montagna dura con finale durissimo. Il Monte Zoncolan, considerato la salita più dura d’Europa: 10 km al 12% di media con punte del 22%.
Tappa 15
Tappa Dolomitica in continuo saliscendi con un solo tratto di tranquillità. Si scalano in sequenza i Passi della Mauria, di Tre Croci, di Sant’Antonio e Costalissoio altra salita
Tappa 20
Tappone alpino. Propone quasi 4000 m di dislivello interamente concentrati negli ultimi 90 km dove si scalano 3 salite di quasi 20 km ciascuna. Il tratto più ripido si affronta durante l’attraversamento del capoluogo comunale di Valtournenche.
Tappa 21
Tappa in circuito all’interno della Capitale. Il circuito di 11.5 km da ripetere 10 volte.
Come diceva Pier Paolo Pasolini “Il ciclismo è lo sport più popolare perché non si paga il biglietto.” allora non ci resta che scendere in strada e vedere lo specchio nel quale riconoscersi e sorridersi.
Buon Giro a tutti