Ecco la storia di un cuore consapevole che ama correre accanto a chi ama

Quando ami correre non importa come ti muovi, l’importante è sentire il tuo cuore che vibra di energia e passione. Non ascoltare chi ti vuole fermo per consuetudine sociale, ma vai oltre e inizia a sentire il tuo passo. 

Perché ciò che avevi fatto fino al 2011 non ti bastava più, il nuoto, il calcio, il tennis, il karate, tutto sostenuto dai lavori in palestra. 

Perché tra il gioco e la voglia di arrivare ti eri innamorata anche di Rocky, ti aiutava, era un simbolo, semplice ma necessario anche nelle  gare di body building che facevi saltuariamente.

Gli spazi che frequentavi erano palestre semplici in cui sudare era il solo vanto. 

Ed era proprio mentre ti vedi in uno specchio che ti sei resa conto che quella corsa da criceto davanti a un muro non ti basta più.

Un giorno prendi una decisione che parte dal cuore e la tua passione per lo sport inizia ad essere definitivamente all’aria aperta.

Ma fino a quando non metti anima e cuore in un mondo, non senti quanto è partecipato, vissuto da altri come te. Così scopri che le gare e gli allenamenti sono pieni di amiche runner.

Ma in quelle prime uscite la fatica era tanta e ti accendevi e diventavi tutta rossa dopo 30 minuti e non riuscivi a correre a parlare come fanno tutti.

Ma tu non mollavi un metro e volevi capire come si fa e perché quel motore non girava come quello di tutti. Inizi gli allenamenti di gruppo con le tue amiche a Villa Ada, per  poi iscriverti alla prima squadra il “Dream team

 

Daniela Maratea e la sua corsa appassionata

 

Arrivano le prime gare. Dal 2012 sei una tesserata con Fidal e senza lamentarti e tanta ostinazione finisci 6 maratone.

Poi di colpo, nel 2014, tutto prende una tonalità diversa, conosci e ami chi della corsa accanto a te ne farà una ragione di vita in due. Con Alessandro inizia un nuovo capitolo e le vite si annodano su una linea perfetta.

Due caratteri diversi, sorridente istintivo lui, si pone in sintonia con la tua caparbietà e precisione, un mix perfetto per vivere lo sport a 360 gradi.

Insieme entrare nel team Purosangue, da cui ha avuto inizio una fase di maturità e di consapevolezza.

La tua vita atletica e sanitaria l’hai sempre rispettata in pieno. Rinnovo del certificato e controlli come da regolamento. Ma dentro di te ancora qualche cosa non andava e tu non lo percepivi in pieno.

Perché se hai un problema al cuore non sempre si capisce dai controlli di routine.

Siamo così al tuo 2018. Il lavoro, sempre tanto, le gare e la vita privata che tutto avvolge e a tratti stringe.

Probabilmente tutti questi pezzi di vita portano il corpo in una zona non facile da vivere, ed ecco che la pressione scende e ansia e stress fanno il resto creando ancora più fatica.

Ma tu non ti perdi d’animo e vuoi capire cosa sta succedendo e fai un controllo cardiologico approfondito.

Il quadro che si presenta è allarmante. L’holter per 24 ore arriva a registrare circa 12 mila extrasistole. In pratica avevi un cavallo pazzo al posto del cuore, ingrossato oltremodo anche per uno d’atleta. 

Da quel momento, al ricovero ospedaliero, è stato come atterrare su un altro pianeta. Per 5 giorni in un letto d’ospedale, un inferno! il corpo ti stava parlando, gridava aiuto!

Una volta fuori dall’ospedale molte cose sono cambiate, perché con il cuore non si scherza. E anche se ci sentiamo un corpo da ragazzini, dobbiamo fare i conti con l’età anagrafica e con tutto quello che ne consegue.

Il destino disegna progetti grandiosi e a volte anche giornate in cui devi allentare le mille attività, rimandando qualcosa a domani, prendendo tutto con più con filosofia, cercando altro nella corsa.

Non più il tempo, non più il risultato, non più con quella spasmodica ansia.  Dopo un pausa e un drastico rallentamento ecco di nuovo gli esami ed il quadro che ne è uscito era totalmente diverso.. 

Sembravano referti di due persone. Ma alla fine eri sempre tu, ma solo più consapevole e attenta a quanto il corpo ti stava dicendo.

Lo sport è rispetto e consapevolezza delle nostre capacità, conoscere i nostri limiti per non arrivare a rivedere la nostra vita dal letto d’un ospedale.

Impariamo ad amarci, per correre con coscienza, facendo battere un cuore sano accanto a chi amiamo.

 

Daniela e Alessandro l’amore nella vita e nelle gare