Corsa e coronavirus. Dialogo con mia figlia sulla possibilità di correre.

Proprio ieri, mia figlia di 14 anni, mi ha chiesto perché non andavo a correre, e io le ho risposto che non si poteva farlo, che era vietato.

Lei, allora, è andata su facebook e ha sbirciato in alcuni dei gruppi running aperti di cui faccio parte.

E’ tornata da me e mi ha fatto notare che era in corso un vero e proprio dibattitto sul fatto che correre potesse essere vietato o consentito dai provvedimenti governativi adottati al tempo del Coronavirus.

Dopodiché, mi ha guardato e mi ha detto con un fare annoiato e compassionevole: è una tua opinione e una tua scelta (sotto sotto voleva dirmi che ero la solita bacchettona…).

Insomma, abbiamo dialogato per mezz’ora e io ho avuto una grandissima occasione che forse non mi ricapiterà mai più nella vita, utilizzare a pieno il mio lavoro per spiegare a mia figlia come si interpretano le norme. E’ venuto fuori un dialogo molto interessante che voglio riportare di seguito perché sono convinta che potrà essere utile a tutti i runners.

Allora mamma dicono che non so in quale decreto, è scritto che si può fare sport e attività motoria all’aria aperta e quindi andare a correre è senz’altro consentito. Lo sapevi?

Si certo che lo sapevo ed è proprio questa possibilità che ha generato confusione nelle persone che hanno scelto di correre ed in molti carissimi amici runner, alcuni dei quali sono stati multati.

Perché confusione ma?

Ti va di giocare a fare l’avvocato insieme a me?

Ok ci sto, e che cosa fa un avvocato per capire cosa dice una norma?

Prima di tutto legge i dati normativi che ha a disposizione.

E quali sono questi dati ma?

Mettiamoli giù insieme Benny ok?

Ripercorriamo velocemente insieme, provvedimenti alla mano, i punti più importanti dei decreti varati nei giorni scorsi e, in particolare: D.P.C.M. dell’08.03.2020; D.P.C.M. del 09.03.2020; D.P.C.M. dell’ 11.03.2020.

Consideriamo anche la circolare Ministero dell’Interno del 12.03.2020, e l’Ordinanza Comune di Roma, n. 56 del 13.03.2020. 

Prendiamo in particolare in considerazione le disposizioni che riguardano gli spostamenti, compreso il modulo dichiarativo, e le disposizioni che concernono la possibilità di fare sport e attività motoria all’aria aperta.

Ora come interpretiamo questi dati giuridici secondo te?

Allora mamma, secondo me sono evidenti alcuni divieti per esempio:

  • Gli atleti non possono allenarsi all’aria aperta con presenza di pubblico in tutta Italia
  • Gli eventi e le manifestazioni sportive sono vietate

Concordo e quindi?

Quindi 3) anche gli amatori che volessero allenarsi all’aria aperta non possono farlo. Se non possono farlo gli atleti che lavorano con lo sport e per i quali quindi allenarsi è una necessità, figurati se possono farlo gli amatori.

Sono d’accordo con te Benny. Quindi secondo te io posso uscire ad allenarmi fuori?

No non puoi, mamma, devi renderti conto che tu non sei un’atleta, sei un podista amatoriale, che può fare a meno di allenarsi.

Posso continuare con la mia scheda per la preparazione della maratona di Stoccolma?

No non puoi ma.

Quindi Benny niente ripetute, lunghi, o fartlek?

No nulla di nulla mamma. I lunghi poi mamma proprio no!

Perché no Benny?

Perché sono vietati gli spostamenti se non per motivi di comprovate esigenze lavorative! Ma scusa mamma la dichiarazione per uscire che ti porti dietro quando vai a fare la spesa parla di spostamenti necessari! Se corri da un comune all’altro, ad esempio da Mentana a Monterotondo come fai di solito, come lo giustifichi? Non è uno spostamento necessario, quindi 4) non puoi spostarti se non è necessario e perciò non puoi correre.

Esatto sono d’accordo con te Benny. Però qualcuno potrebbe dirti che è stata adottata la circolare del Ministero dell’Interno che ribadisce la possibilità di svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro.

E’ vero mamma, ma leggi bene, non c’è scritto che ti puoi allenare, c’è scritto che puoi fare sport o attività motoria.

E che vuol dire secondo te Benny?

E’ chiaro mamma! Bisogna leggere la previsione nell’intero contesto di emergenza. Secondo me vuol dire che puoi fare sport e attività motoria rispettando il resto delle disposizioni vigenti. Insomma puoi fare il giro della villetta camminando da solo, tapiroulant in balcone che ne so, yoga o pesi in giardino da solo o sempre rispettando il metro di distanza (anche due) ma non puoi pensare di fare running.

Ok Benny ma qualcuno potrebbe obiettare che è una interpretazione restrittiva.

Mamma, non so che cosa significhi ma certo è che in uno stato di emergenza mondiale, con tanto di pandemìa dichiarata, non vedo quale altro criterio di interpretazione vorresti utilizzare. Senti mamma lo so che ti dispiace che non puoi correre, ma no non puoi farlo e dillo anche ai tuoi amici che corrono come te. Io intanto cerco di convincere il mio gruppo che possiamo giocare a D&D giusto on line! Fattene una ragione mamma, non puoi correre…

Mentre se ne va, sento di dover aggiungere alcune considerazioni di natura giuridca alle conclusioni di mia figlia:

  • Nel decreto dell’11.03.2020 non vi è nulla sull’attività motoria e sullo sport all’aria aperta. In compenso vi è la norma di chiusura che stabilisce l’abrogazione di tutte le disposizioni non compatibili con il decreto stesso. L’interpretazione giuridica quindi impone, in considerazione dell’isolamento sociale a cui sono mirate le disposizioni adottate, di non applicare norme (quali quella sullo sport e l’attività motoria all’aria aperta), non a caso non replicate nell’ultimo decreto, ed in completo disaccordo con le misure restrittive durissime che sono state poste in essere dall’ultimo decreto. Quindi non consiglierei di svolgere attività sportive all’aria aperta, né tantomeno un mero jogging perché secondo l’interpretazione dovuta di quanto stabilito con i decreti e secondo la relativa indispensabile applicazione, non sono consentite!
  • La circolare del Ministero dell’interno pur riportando, dopo il decreto dell’11.03.2020, nuovamente la frase relativa allo sport ed all’attività motoria all’aria aperta, non muta le considerazioni interpretative e applicative finora esposte, essendo una mera circolare e non un provvedimento governativo e dovendo quindi essere considerata come una fonte di grado subalterno, anch’essa da interpretare nel contesto normativo del momento.
  • La chiusura dei parchi a Roma e in altre città è avvenuta proprio perché questi posti sono stati letteralmente invasi dai runners che tutti insieme erano andati a correre da soli e che, purtroppo, hanno dato un esempio di come le norme possano essere interpretate in maniera sbagliata.

Infine, è doveroso considerare che l’ordinamento giuridico, in una situazione come quella attuale reagisce con provvedimenti di emergenza di portata generale.

Di conseguenza, non esiste, come ho sentito dire, alcuna lacuna nei provvedimenti governativi, esiste invece la necessità che la normativa sia correttamente applicata da tutti.

Non si può pensare che il legislatore in stato di emergenza possa regolamentare nello specifico tutti i fenomeni esistenti e sicuramente non quello del podismo amatoriale che, del resto, non rappresenta una priorità nazionale!

Senz’altro il mondo del podismo per amatori, non può e non deve subire eccezioni e deve inchinarsi alla contingenza grave che stiamo vivendo, ponendo in essere uno stop che non può avere deroghe per nessuna ragione.

Del resto se c’è un aspetto del running che tutti noi amiamo è l’umiltà connessa con il rispetto per l’altro: quale miglior momento per dimostrare entrambe le cose?

Con grandissimo affetto a tutti i runners.

Avv.to Chiara Scardaci