Corri dall’inferno a Central Park… 5 anni di bene

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Corri dall’inferno a Central Park scritto Roberto Di Sante è un libro bellissimo. E’ una corsa incontro alla vita, una storia in cui sognare è il mezzo per vincere la gara più dura in opposizione ai demoni della mente.

Già dalle prime due pagine grazie a una scrittura diretta e e senza compromessi, l’autore si mette a nudo esponendo le sue debolezze e preziose virtù.

Il dramma da cui tutto parte, piano scompare e sulla scena resta la forza di un uomo che fa di un sogno impossibile il suo segreto e la voglia di gridarlo al mondo arriverà con tutta la fatica per sostenerlo.

La corsa parte da Frascati, dove è ambientata la storia e giunge sulle lunghe Avenue di New York e non solo, passando per un inferno di cui si sente il calore, ma da cui tutti fuggiamo e tifiamo per Aldo, il personaggio della vicenda.

Corriamo insieme a lui per non sentire più la nausea e la fatica di un mondo senza luce. Fuggiamo da quei bastardi che lo vogliono tirare in fondo al pozzo delle sua mente chiusa in un dolore invisibile.

Ma è la corsa di Aldo che nutre tutte le speranze, la corsa di un uomo che non ha mai corso prima, e che nelle sue giornate vuote di tutto, riesce a vedere negli occhi dei tanti podisti presenti a Villa Torlonia di Frascati, una luce per uscire dal labirinto della depressione.

La corsa di Aldo è un viaggio che è attaccamento alla vita, e l’autore la racconta con uno sguardo infantile ed entusiasmato di una quotidianità fatta di amicizia nuove, di un amore bellissimo che è sostegno e fiducia, silenzi e fragorosi incitamenti in gara.

Perché parliamoci chiaro: arrivare a correre una maratona partendo da meno di zero è una sana follia che solo un bambino può pensare di portare a termine.  Aldo ci riuscirà perché ha rimesso in bilico la vita. Una rinascita dal calvario, un poter dire “ehi dolore tu non puoi niente contro di me sarò io a dettare il passo”.

Così facendo, giorno per giorno, Aldo mette a tacere i demoni della mente e li schiaccia nel limbo da cui sono venuti.

E’ commovente la strada intrapresa. Roberto Di Sante è un giornalista esperto, usa la scrittura arrivando al cuore, passando dai dialoghi interiori e giungendo sotto il gazebo della sua amata squadra. Ci racconta di figure intorno al mondo della corsa, le manie, i tic, ma lo fa con rispetto e curiosità. Racconta di gare che conosciamo bene e ne vediamo i colori che il testo ci rimanda.

La colonna sonora di questo percorso accidentato e con tante salite è la rinascita interiore, e l’autore riesce a parlare alla sua paura a sconfiggere il dolore con il dolore, seppur misurato da tanti chilometri macinati nei mesi di preparazione dalla sua prima maratona a New York.

Aldo parte da solo nel sogno di un viaggio verso NY e si ritrova, ogni giorno con un gruppo di amici che lo sorreggono e lo spingono verso il traguardo più importante. La Grande Mela sarà in fine un passaggio e non più meta. Il lettore quasi dimentica quel volo iniziale e sospinto dalla ricerca di vita perde anche il tempo necessario a correre per le strade del mondo.

Corri dall’inferno a Central Park” è un libro da leggere tutto d’un fiato, come una ripetuta, come una corsa in discesa verso un traguardo atteso da troppa salita.

Grazie Roberto per averci fatto vedere un mondo inesplorato attraverso le sfumature della fatica, la stessa che ogni giorno viviamo tutti in questo sport dalle mille tonalità.

Articolo pubblicato il 28 marzo 2018

Editore: Ultra
Collana: Ultra Novel
Anno edizione: 2018

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso