Come Eliud Kipchoge sta affrontando la tempesta dei social media

Il campione olimpico Eliud Kipchoge ha vissuto momenti di paura per la sicurezza della sua famiglia a seguito di una campagna di abusi online che lo hanno falsamente accusato di essere coinvolto nella morte del maratoneta Kelvin Kiptum.

Il 4 dicembre 2022, all’esordio in maratona, conquistò il successo nella maratona di Valencia con un tempo di 2h01’53”, diventando così il terzo uomo più veloce della storia (dietro ad Eliud Kipchoge e Kenenisa Bekele) su tale distanza.

Il 23 aprile 2023, alla sua seconda maratona della carriera, a Londra, vinse e migliorò ulteriormente il suo tempo correndo in 2h01’25”. Divenne così il secondo uomo più veloce di sempre sulla distanza, giungendo a soli 16 secondi dal record del mondo fatto segnare dal connazionale Kipchoge a Berlino.

Kiptum è tragicamente deceduto in un incidente stradale all’età di 24 anni, avvenuto il 10 febbraio scorso lungo la strada che da Eldoret conduce a Kaptagat, in Kenya. Questi eventi hanno scatenato una serie di teorie della cospirazione sui social media, mettendo Kipchoge sotto una pressione estrema.

Kipchoge ha condiviso in un’intervista il suo turbamento e la paura per la sicurezza dei suoi figli e la difficoltà di gestire le accuse mentre cercava di mantenere la normalità nella vita quotidiana.

Nonostante l’angoscia, ha deciso di non modificare la sua routine o i suoi allenamenti, mantenendo una presenza attiva sui social media per dimostrare la sua innocenza.

L’impatto degli abusi ha raggiunto il culmine con una deludente performance alla Maratona di Tokyo, dove Kipchoge si è classificato decimo, la sua posizione più bassa dal 2013. Nonostante ciò, è stato selezionato per rappresentare il Kenya alle Olimpiadi di Parigi 2024, dove mira a vincere la sua terza medaglia d’oro consecutiva.

Kipchoge critica la gestione degli abusi online da parte delle piattaforme social e accoglie con favore le nuove misure del Comitato Olimpico Internazionale per proteggere gli atleti. L’esperienza lo ha reso cauto e diffidente, cambiando profondamente la sua percezione dell’amicizia e della fiducia.