Ci ha messo meno Sinner a vincere una finale del Grande Slam che noi a fa la Tre Comuni

MELBOURNE, AUSTRALIA - JANUARY 26:Jannik Sinner of Italy poses with the Norman Brookes Challenge Cup during the official presentation after defeating Alexander Zverev of Germany in the Men's Singles Final during the 2025 Australian Open at Melbourne Park on January 26, 2025 in Melbourne, Australia. (Photo by Fred Lee/Getty Images)

Due ore e 42 minuti di gioco per conquistare il terzo titolo dello Slam. Praticamente, ha impiegato meno tempo Jannik Sinner a vincere uno Slam che noi a completare la maratonina dei Tre Comuni.

Mentre il numero uno del mondo metteva a segno il suo secondo trionfo in Australia e il terzo trofeo Slam in carriera, noi arrancavamo sulle salite della Nepesina, nei 22 km di gara, invocando un tie-break… ma niente da fare.

La cosa più sorprendente, però, è stato il clima che si respirava in gara: molti atleti, tra una salita e l’altra, si chiedevano come stesse andando il nostro campione. Era un misto di fatica, passione e puro divertimento, come se il tennis fosse diventato il nuovo sci dei tempi di Alberto Tomba. Con una differenza fondamentale: oggi andare “sotto rete” è alla portata di tutti, anche solo con una racchetta da padel.

La verità è che chi pratica sport, anche solo a livello amatoriale, vive i successi degli atleti in modo diverso. C’è una connessione che va oltre il tifo: è la consapevolezza della fatica, del sacrificio e della perseveranza, quei dettagli che si nascondono dietro ogni punto conquistato sul campo.

A dirla tutta però ci abbiamo messo meno del tempo impiegato da Sinner a vincere la finale di Melbourbe, e ad ogni modo quando lui ha alzato le braccia al cielo noi eravamo ancora in macchina, sulla via del ritorno verso la Capitale.