Domenica la corsa è stata ancora una volta maestra di vita, oltre che compagna di pensieri e riflessioni.
Mi ha aiutato a capire un’altra cosa, forse scontata, ma di cui spesso ce ne dimentichiamo: i pensieri influenzano la salute del nostro cuore e non solo positivamente.
Il mio allenamento consisteva nel correre 28 km ma senza tener conto della velocità, ma solamente della frequenza cardiaca.
Respiravo, correvo serenamente e come sempre un numero infinito di pensieri ti si aggrovigliano nel vuoto come lo definisce Murakami.

Riflessioni intervallate da piccoli sprazzi di lucida realtà dove ci si insinua una canzone o la curiosità di vedere qualcosa o qualcuno.
Trotterellando per la città, passando dall’Appia antica, alla Piramide, al Colosseo fino al ritorno nei miei “bordi di periferia”.
Però la quotidianità ci nutre anche di cose non piacevoli: frasi, gesti che urtano la nostra flebile sensibilità e mettono a dura prova la nostra proverbiale pazienza.
Un’indulgenza che sempre più spesso ( grazie anche alla saggezza data dall’età ) ammortizza gli urti e gli spigoli che a stento rimbalzano via velocemente dall’orbita della nostra mente.
Così, quando in un girotondo vuoto di idee, ricordi, speranze, progetti e canzoni, ogni tanto nel mezzo ci si insinuava una fatto “antipatico” capitato poche ore prima..il mio cuore fino ad allora calmo o comunque sotto controllo, impenna velocemente la sua frequenza oltre il numero limite di battiti al minuto stabilito.

Allora scuoto la testa, come a voler far uscire via l’intruso, facendo schizzare via il pensiero, ammorbidendo la testa e il respiro e subito il battito torna ai valori desiderati.
Tutti ciò è successo almeno 3 volte .
Morale della corsa: pensare male ci fa male. Al cuore. Alla salute.
Correte e vivete sempre con il sole in fronte anche quando il sole non c’è.
Portatevelo dentro.
Il cuore ve ne sarà grato.
Paola Mezzetti
