L’Ucraino Valery Borzov, classe 1949, è tra i più grandi atleti europei di sempre nella storia della velocità.
Il suo talento viene scoperto già da molto giovane e il settore tecnico della Federazione sovietica inizia a prepararlo in maniera “scientifica”, con metodologie di allenamento rigorosi e all’avanguardia e che daranno in seguito dei risultati straordinari.
Alla vigilia dei Campionati Europei del 1969 di Atene, il 18 agosto a Kiev, il semisconosciuto Borzov sorprende tutti eguagliando il Record Europeo dei 100 metri con 10”0. Ed in Grecia vince il suo primo Titolo Continentale sui 100 in 10”4.
Stesso tempo per il secondo, il francese Sarteur mentre il bronzo va allo svizzero Clerc (10”5) vincitore poi dei 200 metri. Borzov è l’ultimo frazionista della 4×100 sovietica che arriva con il tempo di 39”3 alle spalle della Francia (38”8) e davanti alla Cecoslovacchia (39”5).
Borzov è uno straordinario partente e, nonostante abbia un fisico poderoso, è sempre rapidissimo nel reagire al colpo di pistola dello starter.
Ed anche in virtù di queste capacità ai Campionati Europei Indoor del 1970, a Vienna, vince il primo di una lunga serie di Titoli Europei al coperto; qui si impone nei 60 metri in 6”6 davanti al polacco Nowosz (6”7) ed al finlandese Tapola (6”7).
La storia si ripete nel 1971 a Sofia. Per Borzov ancora 6”6. Lo seguono Hirscht (GER) 6”7 e Kokot (DDR) 6”8.
E nello stesso anno, un mese prima dei Campionati Europei di Helsinki, Borzov stabilisce a Mosca il Record Europeo dei 200 metri correndo in 20”2.
In Finlandia è il dominatore delle prove di velocità. Vince i 100 in 10”3 davanti al tedesco orientale Wucherer (10”5) ed al greco Papageorgopoulos (10”6).
Ancora più netta l’affermazione sui 200 metri: 20”3 per l’ucraino, seguito da lontano dai tedeschi, l’occidentale Hofmeister e l’orientale Pfeifer, entrambi con 20”7. Al sesto posto con 20”9 c’è un diciannovenne italiano, il suo nome è Pietro Mennea.
1972.
Terzo Titolo Continentale Indoor per Borzov, questa volta sull’inconsueta distanza dei 50 metri. A Grenoble i risultati sono finalmente al centesimo di secondo.
Per l’Oro ci vuole 5”75. L’altro sovietico Kornelyuk è secondo (5”81) che precede il greco Papageorgopoulos (5”82).
A giugno si disputa all’Arena di Milano il quadrangolare Italia-Urss-Romania-Belgio.
C’è molta attesa per la gara dei 100 metri. Per ammirare il Campione Borzov, ma anche per seguire il comportamento del ventenne Mennea.
E’ una sfida bellissima ed il grande equilibrio fra i due è risolto solo dal fotofinish a favore di Borzov.
Il risultato è eccezionale: 10”0 per tutti e due!
Record Europeo, ancora eguagliato per Borzov e ottenuto così anche da Mennea.
Ma il 1972 è soprattutto l’anno delle Olimpiadi, quelle di Monaco di Baviera.
Borzov è considerato tra i favoriti sui 100 metri ma più di lui hanno credito gli statunitensi Eddie Hart e Ray Robinson che il 1° luglio, ai Trials olimpici di Eugene, hanno entrambi eguagliato il Record Mondiale in 9”9. L’altro velocista USA iscritto ai 100 metri è Robert Taylor.
E’ il 31 agosto.
Sono previste 12 batterie e Borzov corre la seconda in 10”47.
Nel pomeriggio sono previsti, alle ore 16, i cinque Quarti di Finale.
E qui accade l’inverosimile. Il terzetto degli sprinters statunitensi in quel momento si trova nella loro stanza al villaggio olimpico; il loro tecnico li ha erroneamente avvisati che la gara è alle ore 18 sulla base di un programma orario stilato più di un anno prima ma in seguito modificato.
E guardando la televisione vedono che si stanno preparando gli atleti del primo Quarto. Si precipitano allo Stadio ma ormai i primi due Quarti si sono corsi.
E proprio Hart e Robinson sono risultati assenti! Taylor fa parte, invece, del terzo Quarto e senza alcun riscaldamento si mette sui blocchi di partenza!
In questo Quarto c’è anche Borzov. Ed è una grandissima gara. Borzov corre fortissimo, come mai farà nella sua vita: 10”07! Record Europeo.
Un Primato che sarà migliorato solo sette anni dopo da Mennea (10”01 a Città del Messico).
Dietro di lui Taylor è autore di una prova irripetibile, a freddo corre in 10”16!
1° settembre.
Nella prima Semifinale nessun problema per Borzov che chiude in 10”21.
E siamo alla Finale. Borzov è in seconda corsia e come sempre ha una eccellente partenza ed è subito davanti a tutti. Ai trenta metri si infortuna il trinidegno Crawford.
Nessuno riesce ad avvicinare Borzov che a cinque metri dalla linea d’arrivo alza le braccia per una vittoria mai messa in discussione. Il tempo è di 10”14. L’argento è di Taylor (10”24) ed il bronzo va al giamaicano Miller (10”33).
Dopo un solo giorno di riposo Borzov si presenta per la terza delle nove batterie dei 200 metri.
Per lui 20”64. Va ancora più forte nel primo dei cinque Quarti dove corre in 20”30.
4 settembre. Nella prima Semifinale controlla facilmente in 20”74.
Questa volta nella Finale sono presenti tutti e tre gli atleti statunitensi: Black, Burton e Smith.
E sono gli unici “neri” della gara, con il resto dei finalisti tutti europei! E fra questi un italiano: Pietro Mennea.
La Finale dei 200 è letteralmente dominata da Borzov in quella che è la più grande gara di tutta la sua carriera. Per l’ucraino 20”00! Un altro Record Europeo! Anche questo Primato Continentale cadrà nel 1979 per merito di Mennea (19”96 a Città del Messico).
Secondo è Larry Black (20”19) mentre una splendida medaglia di bronzo viene vinta da Mennea (20”30).
Dopo queste due pesanti sconfitte i velocisti americani (Black-Taylor-Tinker-Hart) si rifanno alla grande andando a vincere la 4×100 con il nuovo Record del Mondo: 38”19.
Il quartetto dell’URSS (Kornelyuk-Lovetski-Silovs-Borzov) è secondo in 38”50. Il bronzo va alla Germania Ovest (38”79) mentre l’Italia (Guerini-Preatoni-Benedetti-Mennea) chiude all’ottavo posto (39”14).
Da sottolineare che in questa Finale, a parte la staffetta degli Stati Uniti, le altre sette sono tutte europee!
Arriva nel 1974, a Goteborg, il quarto Titolo Europeo Indoor per Borzov (6”58) che precede Kokot (6”63) e Kornelyuk (6”66).
E dal 1° all’8 settembre dello stesso anno a Roma si disputano gli undicesimi Campionati Europei. La sfida più attesa è lo scontro Borzov-Mennea.
E qui prevale la maggior esperienza del Campione Olimpico che supera l’italiano nella Finale dei 100 metri (10”27 contro 10”34). Terzo posto per Bieler (GER) in 10”35.
Borzov è iscritto anche sui 200 ma non si presenta nella sua batteria lasciando così campo libero a Mennea a cui non sfuggirà l’Oro Europeo.
Il 1975 vede l’ennesimo trionfo di Borzov agli EuroIndoor; a Katowice 6”59 per il sovietico davanti al connazionale Aksinin (6”67) ed al polacco Licznerski (6”74). L’anno dopo continua la serie a Monaco dove vince in 6”58 precedendo il greco Papageorgopoulos (6”67) ed il bulgaro Petrov (6”68).
E nel 1976 Borzov deve difendere il suo doppio Titolo Olimpico a Montreal. Si presenta solo sui 100 metri; alcuni problemi ai tendini non gli hanno consentito una adeguata preparazione.
Ma la sua grandezza viene riconfermata anche in Canada. In Finale viene preceduto da due fortissimi sprinters quali Crawford (10”06) ed il giamaicano Quarrie (10”07). Per Borzov 10”14, lo stesso tempo della medaglia d’oro bavarese. L’ultima medaglia olimpica di Borzov viene conquistata correndo l’ultima frazione della 4×100; è di bronzo (38”78), dietro gli
Stati Uniti (38”33) e la Germania Est (38”66). L’Italia è sesta (39”08).
Il 1977 vede l’ultimo successo di Borzov: ancora ai Campionati Europei Indoor di San Sebastian si impone in 6”59, seguito dallo svedese Garpenborg (6”60) e dal polacco Woronin (6”67).
Nel 1978 è ancora presente alla Finale dei 100 metri ai Campionati Europei di Praga. E’ però solo ottavo (10”55) nella gara vinta da Mennea (10”27).
I problemi ai tendini peggiorano ed in pratica qui si chiude la sua carriera.
Una eccezionale carriera: 5 Medaglie Olimpiche (2 Ori, 1 Argento, 2 Bronzi), 5 ai Campionati Europei (4 Ori, 1 Argento), 8 ai Campionati Europei Indoor (7 Ori, 1 Argento).
E’ tutt’ora l’unico velocista europeo nella storia delle Olimpiadi ad aver trionfato nella stessa edizione su entrambe le gare di velocità.