Abbiamo fatto i conti dietro il costo di un pettorale

In questi giorni si è tornato molto a parlare dei costi d’iscrizione di alcune gare a Roma, in particolare di manifestazioni che impegnano il centro storico su un percorso di 10 km.

Che la Capitale non sia una realtà facile da vivere dal punto di vista economico ce ne accorgiamo tutti i giorni anche da cittadini.

Dal punto di vista di chi organizza eventi sportivi la situazione è sicuramente peggiorata rispetto a 3 anni fa. Il confronto è duro con i costi collegati alle manifestazioni e che da dietro i nostri pettorali facciamo fatica a conoscere e a volte a capire, ma se provassimo a leggerli capiremmo meglio che il conto è salato a chi rischia con il running in città.

Per comprendere a cosa vanno incontro abbiamo preso un evento che si corre a Roma da tanti anni e abbiamo separato la parte delle spese da pagare al fine di vedere quanto copre il prezzo dell’iscrizione pagata dai partecipanti.

La gara in oggetto misura 13 km, si disputa nel centro storico della città, impegna una struttura Fidal per ciò che è la partenza e l’arrivo e la ricettività dei circa 3000 partecipanti, la gara dalle nostre fonti sappiamo che non percepisce una sovvenzione pubblica.

Il costo del pettorale è fissato a 25 euro, senza scaglioni di avvicinamento all’evento.

Dalle bacheche dei social nascono spesso delle discussioni sul costo a km di una gara, dove il teorema che vuole 1 euro a km non è più pensabile. Insomma una 13k a 13 euro è una stima improbabile anche con i migliori sponsor alle spalle e sappiamo bene che da circa 2 anni, brand pronti a mettere mano al portafoglio se ne vedono pochissimi

Organizzare una gara in una città come Roma è un lavoro impegnativo, c’è il rischio d’impresa e le incertezze come in tutte le manifestazioni aperte al pubblico.

Sono tantissimi i servizi che vanno remunerati, fattori di produzione che fanno sì che l’evento possa essere acquistato e partecipato in sicurezza e con la giusta vena agonistica.

Ma veniamo al conto.

BILANCIO PREVENTIVO EVENTO SU ROMA 2022
OGGETTO COSTO
PACCHI GARA (MAGLIE E SACCHE) € 30.100,00
VIGILI URBANI € 12.000,00
CRONOMETRAGGIO € 10.000,00
PROMOZIONE € 10.000,00
VARIE € 10.000,00
ALLESTIMENTI € 10.000,00
MEDAGLIE € 8.500,00
TRANSENNE € 7.000,00
FACCHINAGGIO € 5.000,00
ATLETI € 5.000,00
PROTEZIONE CIVILE E SANITARIO € 4.000,00
UFFICIO STAMPA € 4.000,00
MAGAZZINO € 2.280,00
RIFORNIMENTI € 2.000,00
ONERI E TASSE VARIE € 2.000,00
GRAFICA € 1.500,00
PIANO SICUREZZA € 1.500,00
BAGNI CHIMICI € 1.500,00
CATERING € 1.500,00
NOLEGGIO FURGONI € 1.200,00
SERVIZIO MOTO € 1.000,00
OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO € 1.000,00
AMPLIFICAZIONE € 1.000,00
OSPITALITA’ € 1.000,00
PASTI € 1.000,00
AMA € 1.000,00
NOLEGGIO CARTELLI STRADALI € 800,00
CONSULENZA TECNICA € 500,00
SERVIZIO FOTOGRAFICO € 500,00
SPEAKERS € 400,00
POLIZZA FIDEIUSSORIA € 200,00
TOTALE € 137.480,00

 

Se dovessimo far fronte alla spesa totale di 137.000 euro con 3000 partecipanti il pettorale dovrebbe costare 45 euro ad atleta.

Capite che sarebbe improbabile, di conseguenza ogni organizzatore, anno dopo anno, si deve arrampicare sulla scala degli sponsor (e della Pubblica Amministrazione) per provare a prendere quello più disponibile e pronto a scommettere su un evento e sia attrattivo per il suo brand.

Ma se i costi fissi aumentano e l’organizzatore non riesce a tenere il prezzo dell’iscrizione nei limiti dell’anno precedente, ecco che l’evento perde di appetibilità e di conseguenza i brand scappano.

La dura legge che contro il mercato non puoi andare pena lo schiacciamento da parte della concorrenza, vale anche per lo sport.

Cosa possiamo fare noi atleti?

Possiamo provare a capire che prima di tutto non serve andare a correre ogni santa domenica, possiamo selezionare gli organizzatori più virtuosi, capire dove il prodotto corsa è venduto con sapienza e professionalità, così facendo possiamo premiare le manifestazioni più virtuose.

Io sono disposto a pagare un po’ di più per un evento che va bene invece che spendere soldi per tante gare ma di qualità discutibile.

L’America ce lo insegna che se devo spendere 50 dollari per una 5km a Boston è perché mi fanno vivere, anche solo per una mattina, quello che i maratoneti vivranno l’indomani alla maratona più blasonata del mondo.

A noi che corriamo servono esperienze da vivere e raccontare e se ne vale la pena allora il prodotto corsa potrà essere venduto a un prezzo di mercato e che potrà remunerare i fattori e garantire una continuità per gli sponsor e noi consumatori.

Buone corse più sicure e consapevoli della spesa.

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso