Frederick Carlton Lewis nasce il 1 luglio del 1961 a Birmingham, in Alabama. Figlio di due atleti famosi che hanno frequentato il Tuskegee Institute. Sebbene inizialmente basso per la sua età, Lewis ha subito un incremento traumatico di crescita all’età di 15 anni, aumentando di quasi 7 cm in appena un mese, costringendolo a spostarsi con le stampelle fino a quando il suo corpo non si è adattò al cambiamento.
Nel 1981 venne nominato il miglior atleta amatoriale statunitense. La prima persona a raggiungere quel risultato era stato l’idolo di Lewis, Jesse Owens.
Ma l’incoronazione del campione avvenne nelle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles, dove divenne il primo atleta a vincere quattro medaglie d’oro nelle competizioni olimpiche. 100m, 200m, 4x100m e salto in lungo emulando il suo eroe Owens, che aveva fatto lo stesso 48 anni prima di lui.
Da allora Carl ha gareggiato in quattro Olimpiadi, oltra a Los Angeles del 1984, Seoul, in Corea del Sud nel 1988; i Giochi del 1992 a Barcellona e ai Giochi del 1996 ad Atlanta vincendo nove medaglie d’oro.
Il suo peggior nemico era il velocista canadese Ben Johnson, che inizialmente ha battuto Lewis nei 100 ai giochi di Seul, ma poi venne successivamente privato del titolo dopo essere risultato positivo a uno steroide.
Ma nel 2003 Lewis dovette ammettere di essere risultato positivo a sostanze vietate durante le prove olimpiche statunitensi del 1988. Per capire cosa fosse l’atletica negli ‘80 basti pensare che la famosa finale dei 100 metri alle Olimpiadi del 1988, 6 su 8 atleti avevano fatto uso di sostanze dopanti nella loro carriera.
Le sue esperienze come campione insieme alla sua fede cristiana hanno aiutato Lewis a sviluppare una filosofia che lo ha sostenuto e distinto da altri.
“Tutti hanno momenti difficili” dichiarò a fine carriere Carl al Philadelphia Daily News. “Se ti aspetti che la vita sia meravigliosa e che tutti ti amino e che tutto ti possa accadere smpere qualche cosa di speciale, allora davvero non sai cosa sia il mondo reale.”
Nel 2001 è stato inserito nella Hall of Fame USA Track & Field. Più o meno nello stesso periodo, Sports Illustrated ha definito la star “olimpionico del secolo”, mentre il Comitato olimpico internazionale lo ha nominato “sportivo del secolo”.
Tokyo 2020