Il campionato mondiale IRONMAN 70.3 per la prima volta è stato assegnato al Sud Africa e si disputerà il primo e il due settembre prossimi in uno dei luoghi più belli del mondo, Nelson Mandela Bay a Port Elizabeth.
L’evento porterà il meglio degli atleti mondiali nella cittadina a sud del paese. Soprannominata “La Città Amica”, fondata nel 1820, Port Elizabeth è cresciuta costantemente fino a diventare un centro economico di oltre 300.000 abitanti.
Più di 130.000 atleti nel mondo hanno partecipato a una stagione di gare di qualificazione per questo campionato mondiale IRONMAN 70.3, in una serie di 85 eventi in località come Australia, Germania, Polonia, Sudafrica e Svizzera.
In fine solo in 3000 hanno ottenuto lo slot per partire al Isuzu IRONMAN 70.3 in Sud Africa.
Al campionato mondiale IRONMAN 70.3 ci saranno due amici, Michela Santini e Federico Procopio.
Due triatleti molto bravi. Li conoscono in tanti e in gara non passano inosservati. Ogni cosa che fanno, dagli allenamenti più duri, che sia sulla bici, in acqua o correndo, lo affrontano con la giusta dose di maturità e leggerezza di spirito.
Il loro approccio è dissacrante e rispettoso delle regole del gioco. Consapevoli che la visibilità porta anche tanta incredulità prima e a volte a inutili rivalità e incomprensioni. Ma Federico e Michela lavorano sodo, tutti i giorni, tabelle estenuanti, senza perdere di vista il divertimento che lo sport può generare.
Federico il 13 ottobre avrà la sua prima Kona, una qualificazione ottenuta con ragione e sentimento e tanta fatica. Michela viene da una stagione bellissima e proprio a lei abbiamo rivolto alcune domande in vista del Isuzu IRONMAN 70.3 in Sud Africa.
Come stai Michela?
Bene grazie, stiamo per partire per il sud Africa per i campionati del mondo di 70.3 dove aver trascorso un paio di settimane in altura e sono già in stato super adrenalinico, vorrei poter gareggiare domani!
Che stagione è stata quella in corso?
E’ stata una bellissima stagione ricca di soddisfazioni, grazie al mio coach Dimitri Ricci ho centrato tutti i miei obiettivi più importanti che erano i campionati italiani di duathlon classico e di olimpico no draft dove ho vinto la maglia di campionessa italiana di categoria.
Avresti mai pensato di tre anni fa di arrivare a questi livelli?
No, non avrei mai pensato di far triathlon proprio!!
Come è stato il cambio di bici?
Il cambio di bici è andato alla grande, mi trovo benissimo con la mia nuova canyon e non la cambierei con nessuna bici al mondo!
Cosa ti aspetti da questo Campionato mondiale IRONMAN 70.3 in Sud Africa?
Dal sud Africa mi aspetto di fare la mia migliore prestazione possibile, non voglio guardare le avversarie ma concentrarmi su di me e sulle mie sensazioni. Se farò del mio meglio sono sicura che verrà fuori anche un buon posizionamento.
Quanto conta il lavoro di coppia nello sport?
L’essere una coppia di triatleti aiuta tantissimo perché ci sproniamo a vicenda e spesso ci aiutiamo nei vari allenamenti facendoci assistenza a vicenda, diversamente da come si potrebbe pensare invece non ci alleniamo insieme perché abbiamo due programmi e obiettivi completamente differenti.
Essere coppia è tutto qui: arrivi al punto in cui conosci perfettamente il suo passo, la respirazione, il recupero e le strategie che mette in atto.
Quando non hai più bisogno di fargli domande e sei consapevole che la condivisione di un percorso inizia molto prima della linea di partenza. Uno sguardo, occhi negli occhi prima di entrare in acqua dalla partenza di un Ironman, un passaggio di borraccia in salita e l’abbraccio sul finale della maratona.
Forza ragazzi!
Marco Raffaelli