La finale del Mille di Miguel 2025: un trionfo di sport, inclusione e passione a Roma

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Venerdì 21 marzo, nello splendido scenario delle Terme di Caracalla, si è svolta la tanto attesa finale del Mille di Miguel 2025, un evento che ha saputo fondere sport, inclusione e spirito di condivisione.

Organizzato dal Club Atletico Centrale, la manifestazione è stata il coronamento di un lungo percorso che ha coinvolto oltre ventimila studenti delle scuole di Roma e del Lazio, tutti uniti dal desiderio di mettersi alla prova sui mille metri piani.

In una mattina baciata dal sole, l’emozione è stata palpabile già dai primi momenti, con i giovani atleti che si sono preparati per la competizione finale allo Stadio Nando Martellini.

Il Mille di Miguel, che celebra la memoria dell’atleta argentino Miguel Benancio Sánchez, scomparso tragicamente durante la dittatura militare del 1978, è molto più di una semplice gara di atletica: è un momento di riflessione e un messaggio di speranza. Ogni partecipante ha corso non solo per vincere, ma anche per abbracciare i valori dello sport come strumento di giustizia sociale e lotta contro le discriminazioni.

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Le emozioni in pista

Le tribune erano gremite di famiglie, insegnanti e amici venuti a sostenere i giovani corridori. Le grida di incitamento e l’entusiasmo del pubblico hanno reso l’atmosfera elettrica. I ragazzi e le ragazze, divisi per annate, hanno corso con determinazione, spinti non solo dall’obiettivo del podio ma anche dal desiderio di fare del proprio meglio per le scuole di appartenenza.

Alcuni momenti davvero toccanti hanno emozionato tutti, dalle parole di Manuela Olivieri, avvocatessa e giornalista e moglie dell’indimenticabile Pietro Mennea che proprio il 21 marzo ricorre l’anniversario della sua scomparsa.

Manuela Olivieri con Valerio Piccioni e l’atleta paralimpico Amelio Castro Grueso – Foto in corsa

Le batterie paralimpiche, con i ragazzi che si sono misurati suo 100, 200 e un 400 dell’atleta non vedente proveniente da una scuola di Vibo Valentia.

La gara, con i suoi mille metri piani, ha rappresentato una sfida tecnica e fisica, composta da due giri e mezzo di pista, e si è spesso decisa in volata, con gli atleti che hanno dato tutto nell’ultimo rettilineo. L’energia dei più piccoli che hanno partecipato allo Staffettone di Miguel ha portato un ulteriore tocco di vitalità e spontaneità all’evento.

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I protagonisti

I giovani atleti delle categorie dal 2014 al 2006 si sono distinti per il loro impegno, ma la bellezza dell’evento risiedeva proprio nel fatto che non si trattava solo di una gara per i migliori: tutti hanno potuto mettersi alla prova e vivere una giornata da protagonisti. Il percorso di preparazione e le selezioni, culminate nella finale odierna, hanno premiato non solo la velocità, ma anche il coraggio e la voglia di partecipare.

L’importanza dell’inclusione

Ciò che ha reso questa edizione del Mille di Miguel così speciale è stata la forte partecipazione e l’impegno degli organizzatori nel promuovere l’inclusione e la diversità. Non c’erano barriere: ogni ragazzo ha avuto la possibilità di scendere in pista e sentirsi parte di qualcosa di grande. La gara, infatti, ha offerto a tutti i partecipanti, indipendentemente dal risultato, la possibilità di portare punti preziosi alle proprie scuole, sottolineando il valore dello sport come strumento di unione.

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Un grazie particolare va agli sponsor e ai partner dell’evento, come NET Insurance, Marziali Leone Caffè, Brioches Pasquier Italia, Ormesa, Upbeat, e Runnek, oltre alle istituzioni che hanno sostenuto l’iniziativa, tra cui il CONI, il Comitato Paralimpico, il Comune di Roma e l’Università del Foro Italico, una menzione speciale alla Città Metropolitana di Roma che ha sostenuto il progetto scuole.

Il Mille di Miguel non è solo una corsa, è un simbolo di inclusione, amicizia e superamento delle differenze. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a rendere questa giornata un vero trionfo di passione e sport.

L’appuntamento è per il prossimo anno, con la certezza che il messaggio di Miguel continuerà a correre, insieme ai cuori e alle gambe di tanti giovani atleti.

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