Mi dispiace di invadere uno spazio ‘comune’ ma, ogni tanto, occorre fare uno strappo alla regola.
Ad un certo punto, grazie a Giorgia, si scopre che la piccola Ely ha qualcosa di più serio di una presunta intolleranza al lattosio. Il “capo” della suddetta Giorgia diagnostica l’esistenza di una problematica estremamente grave.
Per qualche ragione fino ad allora a noi ignota, Ely potrebbe morire, nel giro di pochi minuti; e ciò da un momento all’altro. Nel giro di una settimana viene operata. Un intervento possibile solo perché può essere eseguito dall’unica persona in Europa in grado di effettuare una operazione di tale estrema complessità (le foto che testimoniano la particolarità della questione sono ora nei libri di testo sulla materia) trattandosi, nel mondo, in una incidenza minore del 2% dei casi.
Una fortuna insperata, una catena di allievi, giunge al vertice ed il miracolo si compie: Giovanni effettua l’operazione, in circa 6 ore. Ely sopravvive a dispetto delle teoriche possibilità ed oggi è con noi. Ma non Giovanni, deceduto due ore fa.
Il nemico contro il quale combattuto per tutta la sua vita professionale, salvando innumerevoli vite (Kate Middleton sa certamente di cosa si parla), ha voluto avere l’ultima parola. Una sorta di beffa, soprattutto perché impossibile da contrastare e dall’esito rapido e fatale.
Non è giusto.
Neppure il tempo per guardare in faccia la sorte che Giovanni non c’è più e, con lui, la sorte e le speranze di quanti avrebbe potuto salvare negli anni a venire. Restano – a consolazione solo parziale – quanti sono ancora qui, grazie alla sua perizia ed alla impostazione tesa a garantire la migliore qualità di vita possibile, non una mera sopravvivenza.
Si va ad affogare il dispiacere in una dose più che abbondante di alcool per anestetizzare la pena. Domani, la corsa è dedicata a lui, consci che nessun nostro debito potrà mai essere rimesso.
Per Giovanni Scambia (1959-2025)
[Riferimento: Le Radici del domani in https://youtu.be/i_kkKJ0-TQw]