Dal running al nuoto: la riscoperta di una nuova passione (e di un coach infallibile)

In acqua non sono mai stato un siluro, ma neppure in strada ho mai corso veloce, a dire il vero.

Tuttavia, a mia difesa, posso dire che non mi sono mai fermato: su ogni tracciato o specchio d’acqua ho sempre portato a casa il risultato, e questo mi basta, ancora oggi.

In tanti anni di gare e allenamenti ci sono state stagioni esaltanti e altre meno, ma in tutte ho vissuto la competizione e la voglia di partecipare come un punto di contatto con altri come me: persone che vivono lo sport per stare bene, in salute e con la serenità di chi, nella vita, fa altro e usa la corsa, il nuoto o altre discipline per essere felice.

Fatta questa premessa, mi fa piacere raccontare cosa sta avvenendo in acqua da quando sono tornato a nuotare con un po’ di disciplina.

Perché, diciamolo chiaramente: se correre ha le sue scomodità dovute alla ripetitività del gesto, il nuoto non è da meno. La linea blu sul fondo vasca è la sola compagna di allenamento. Insomma, sono tornato a nuotare, ma questa volta sotto la guida di un allenatore.

Il coach Stefano Lacara e i suoi ragazzi
Il coach Stefano Lacara e i suoi ragazzi

Sappiamo bene che qualsiasi esercizio fisico, se svolto con metodo e adeguato alle nostre capacità, può esaltare le competenze, le doti fisiche e persino la nostra stessa attitudine.

Vado a nuotare tre volte a settimana, il minimo necessario per conquistare una buona acquaticità, una qualità che spesso a noi runner manca. “Dovete stare a contatto con l’acqua il più possibile”, mi diceva sempre un amico triatleta, e aveva ragione.

Oggi quei tre allenamenti sono diventati irrinunciabili: salvifici per tutto il lavoro di fatica che faccio in strada gli altri quattro giorni della settimana, e soprattutto divertenti. Chi lo avrebbe mai detto? E tutto questo lo devo a Stefano Lacara, coach di triathlon e fondatore del bellissimo Team Panda, con cui sono tesserato per la nuova stagione.

Il gruppo di alcuni atleti allenati da Stefano Lacara

Stefano conosce bene le nostre fatiche, bada poco alle chiacchiere, (seguite i suoi canali social e capirete cosa intendo) e assegna lavori che ti portano a vedere i tuoi limiti. Ti ci accompagna per gradi, facendoti capire che puoi superarli.

Sostiene da sempre che il nuoto è quello difficile da organizzare per un neofita, “perché richiede la ricerca di una piscina ad una distanza accettabile (il viaggio casa-piscina è un impegno di tempo da non trascurare) ed anche una spesa costante nel tempo. Tecnica e allenamenti verranno dopo, all’inizio l’importante è mettere in cascina un bel po’ di vasche e tempo in acqua.”

Da parte di chi si mette nelle mani di un allenato non che fidarsi, corollario senza il quale non vai da nessuna parte, tanto meno con il tuo coach. Che sia in acqua o in strada la fiducia è il supporto su cui è stampata la tabella settimanale. Questo è il pensiero di chi sa come fare tanto con poco, fidandosi reciprocamente.

Grazie a questo metodo e all’applicazione TrainingPeaks, mi ritrovo a seguire allenamenti intensi, costanti e soprattutto adatti alla mia condizione, tipica di chi stacca i piedi da terra con fatica.

Nei tre giorni di nuoto sfrutto lo stesso orario di quando corro: alle 6:30 del mattino sono già in vasca, insieme ad altri appassionati come me. Leggo il programma, lo memorizzo, mi concentro sui carichi veloci e recupero senza la fatica di un tempo.

Nuotare così è una gioia.

Lasciamo un link a una guida gratis che ha prodotto Stefano Lacara, utilissima, per correggere i difetti nel nuoto.

Team Panda

 

 

 

 

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso