Ma quanto era lunga La Corsa di Miguel?

“ma quanto era lunga Miguel? vedo tempi strani…Questo è stato il primo messaggio ricevuto in chat subito dopo l’arrivo de La Corsa di Miguel.

Si è svolta ieri a Roma la 25ª edizione, una manifestazione che, anno dopo anno, dimostra come lo sport possa andare ben oltre il cronometro e la competizione, abbracciando valori di inclusione, condivisione e amore per la corsa.

Eppure, tra i primi messaggi giunti in chat dopo l’arrivo, c’era il classico: “Ma quanto era lunga Miguel?”.

Un riflesso tutto italiano che fa sorridere, ma che invita anche a riflettere. Perché siamo così ossessionati dal tempo, dai ritmi, dal chi-ha-fatto-meglio, invece di fermarci a chiederci: Ti sei divertito? Hai condiviso qualcosa di speciale?

La Corsa di Miguel è molto più di una gara. È una festa, una comunità che si ritrova ogni anno per celebrare il ricordo di Miguel Benancio Sánchez, il poeta maratoneta argentino desaparecido nel 1978. È un evento capace di unire chi corre per passione, chi lo fa per una causa, chi arriva per la prima volta con un pettorale, e chi vuole solo sentire il brivido di attraversare la pista dello Stadio Olimpico.

Ieri, Roma si è trasformata in un palcoscenico di emozioni: genitori che correvano con i figli, adolescenti alle prese con la loro prima sfida, amici che si sono dati appuntamento per affrontare insieme quei chilometri. Non importa il ritmo, il passo, il tempo finale. Quello che conta è essere stati lì, respirare l’atmosfera unica di una corsa che non chiede performance ma invita a vivere il momento.

In un mondo sportivo spesso dominato dalla ricerca del personal best, Miguel ci ricorda che non è il cronometro a definire un’esperienza, ma le persone che incontriamo lungo il percorso, le promesse che facciamo a noi stessi e quella sensazione di benessere che la corsa sa regalare.

Che tu abbia corso a 4’ al chilometro o a un passo più tranquillo, ieri non era una questione di velocità. Era una questione di comunità, di valori, di ricordi da costruire.

E così, mentre si tirano le somme di un’edizione che ha visto migliaia di partecipanti attraversare le strade di Roma e il Foro Italico, una cosa è certa: Miguel era con noi, nei sorrisi, nella fatica condivisa, e in quell’abbraccio collettivo che ogni anno ci ricorda che correre, insieme, è sempre una vittoria.

miguel sanchez

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso