Il mondo dell’atletica leggera italiana si trova in fermento a causa di un contenzioso che sta minando la partecipazione e l’organizzazione delle gare podistiche sul territorio italiano.
Al centro del dibattito vi è la querelle tra la Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal) e gli Enti di Promozione Sportiva (EPS), una disputa che ha avuto ripercussioni significative sulle associazioni sportive locali e sui loro atleti.
Comunicazione FIDAL aprile 2024: “Si comunica che alla data 12 aprile gli Enti di Promozione Sportiva che hanno sottoscritto la convenzione con la Federazione Italiana di Atletica Leggera sono ASC, CSAIN e LIBERTAS. Per quanto sopra, gli Enti che non hanno aderito non potranno far partecipare i propri tesserati alle manifestazioni regionali FIDAL e altresì non potranno inserire nel Calendario FIDAL condiviso le manifestazioni organizzate dagli Enti stessi o dai propri affiliati. Conseguentemente, in tali eventi non potranno partecipare gli atleti tesserati della Federazione in virtù del solo tesseramento FIDAL, ma soltanto in funzione di un eventuale doppio tesseramento con l’EPS (non potendo fare apparire in classifica il codice ed il nome societario FIDAL).
Altresì non potranno essere presenti in tali manifestazioni i giudici di gara e i rappresentanti istituzionali federali, in funzione dei propri ruoli FIDAL. Da non trascurare anche le possibili e discendenti conseguenze in punto assicurativo e fiscale.
Il Caso del Criterium Piceni&Pretuzi Running
Il Criterium Piceni&Pretuzi Running, nato nel 2008 con l’obiettivo di promuovere la corsa su strada nelle province di Ascoli Piceno e Teramo, è uno degli eventi che ha risentito maggiormente di questa situazione.
Con la partecipazione di 34 società e oltre 2000 atleti, il Criterium si articola in 38 gare, che rappresentano un’importante occasione di aggregazione e competizione per molti appassionati di podismo.
Tuttavia, il mancato accordo con Fidal, che impone il divieto della partecipazione degli atleti non tesserati con l’ente che omologa la gara, ha creato un clima di discriminazione e tensione. Questo ha portato ad una significativa riduzione della partecipazione alle gare, con ripercussioni negative anche su quelle organizzate per scopi benefici.
Le Rivendicazioni delle Associazioni Sportive
Le associazioni podistiche, che già affrontano costi elevati per l’organizzazione delle gare, tra tasse federali e rimborsi ai giudici, si trovano ora a dover fronteggiare ulteriori difficoltà. La mancanza di sincronizzazione tra le scadenze dei tesseramenti e il rinnovo delle convenzioni con gli EPS ha messo in crisi molte realtà locali, che faticano a garantire la continuità delle attività sportive.
Le domande che sorgono sono numerose: perché Fidal non ha previsto un allineamento delle scadenze? E perché gli EPS, pur non avendo firmato il rinnovo delle convenzioni, non si sono preoccupati delle conseguenze per le associazioni e gli atleti?
Un Appello alla Riforma
Il Criterium Piceni&Pretuzi Running, insieme a molte altre realtà sportive, auspica una risoluzione tempestiva dei contenziosi in corso. Le società e gli atleti chiedono che il mondo dello sport sia gestito da enti capaci di garantire il regolare svolgimento delle attività senza discriminazioni, risolvendo i conflitti nelle sedi opportune senza coinvolgere inutilmente le associazioni e gli atleti.
Inoltre, vi è una forte richiesta affinché il Governo intervenga con una profonda riforma degli organismi e dei regolamenti sportivi, prendendo spunto dai modelli europei e internazionali. Solo con una gestione più efficace ed equa sarà possibile garantire la libera pratica dello sport e il rispetto degli obiettivi statutari degli enti coinvolti.
Il contenzioso tra Fidal ed EPS rappresenta un ostacolo significativo per il mondo del podismo italiano. Le associazioni locali, come quelle partecipanti al Criterium Piceni&Pretuzi Running, continuano a lottare per la libera pratica sportiva e chiedono riforme che possano eliminare le discriminazioni attuali. È fondamentale che i regolamenti sportivi vengano rivisti per favorire la partecipazione di tutti gli atleti, indipendentemente dall’ente di affiliazione, promuovendo così uno sport inclusivo e accessibile a tutti.