Per riuscire a portare a casa un allenamento dignitoso e arrivare puntuale in ufficio nella mega ditta, la mattina del ragioniere del podismo inizia con la sveglia che suona in un sincro ormai epocale.
A forza di esperimenti e perfezionamenti continui, lo squillo si palesa alle 7:51… vale a dire al limite delle possibilità umane, da quel momento tutto è calibrato alla perfezione.
Abbigliamento da runner pronto dalla sera prima sulla lavatrice in bagno, quattro secondi per superare il quotidiano impatto con lo specchio, tre secondi per bere il caffè con pettinata incorporata, spazzolata dentifricio mentolato su sapore di caffè, provocante funzioni fisiologiche che può così espletare nel tempo di valore europeo di sei secondi netti.
Il ragioniere ha ancora un patrimonio di tre minuti per vestirsi e correre all’appuntamento con il manipolo di amici che lo aspettano pronti e immancabilmente belli, magri e con un’energia inesauribile fino all’ultima ripetuta.
Nella vita dei Fantozzi dello sport tutto sembra a portata di mano o di carta di credito, il ragioniere scruta la rete, escogita acquisti su siti di dubbia qualità, il tutto per risparmiare 5 euro (quando va bene) sull’ultimo modello della scarpa con la suola in vibranio, ma spesso la merce impiega mesi per arrivare, se arriva…
Quando decide di partecipare alla staffetta organizzata dalla mega ditta per cui lavora da anni, sente che può fare la differenza, anche se i colleghi non gli hanno chiesto mai quanto corre, dove corre e con chi e caso mai di farlo insieme. Non gli chiedono dei suoi successi e delle irreparabili sconfitte, eppure lui parla e commenta le sue gare, i viaggi e le medaglie conquistate e il monologo spesso lo fa da solo, senza gloria davanti alla macchina del caffè.
In squadra compete solo per arrivare davanti al suo acerrimo nemico-amico, un altro ragioniere come lui ma che ha il pregio di correre più forte e di vendersi meglio agli occhi degli altri.
Gli amori del Fantozzi della corsa sono pochi e negli anni il suo sentimento si è cristallizzato nei confronti di quella che era la ragazza veloce del gruppo, che ormai stanca e annoiata ascolta silenziosa gli sfoghi di tutto il gruppo d’allenamento tranne che del nostro amato ragioniere.
I viaggi della nella vita dei Fantozzi dello sport sono solo occasioni di viaggio per correre altrove, dalla gara del caciocavallo di Frosolone, alla collezione delle medaglie delle major che per arrivare al pataccone ha sottoscritto prestiti che finirà di pagare nel 2084.
Il ragioniere del podismo è un fumetto che visto da fuori sembra un po’ gatto Silvestro e un po’ il diavolo della Tasmania. Gira, corre, rincorre mode e modi di correre. Spesso impreparato su tutto, la sua esperienza è figlia di errori e svarioni da tabelle prese dall’ennesimo fenomeno della rete da cui ha deciso di farsi allenare.
Le gare le sbaglia e non se ne pente, ci torna e le ripete e le risbaglia, si ammala e si infortuna e tra strappi muscolari, tendini infiammati assolda qualsiasi professionista della cura ortopedica e fisiatrica per poter essere ancora una volta sulla linea di partenza del trail spacca gambe e ritirarsi alla prima forcella per una congestione imbarazzante.
La vita dei Fantozzi della ripetuta è una bella vita a pensarci bene perché è viva e attiva, con colori accesi e avventure genuine, dove la programmazione è importante e la partecipazione rilevante.
Il tutto, naturalmente, salvo tragici imprevisti…che alle 8.51 di un martedì mattina dopo un allenamento che non passerà alla storia, capisce che il ritardo è diventato irrimediabile e mette in pratica un rapido cambio di strategia necessario per poter timbrare alle 9.00 nell’androne della mega ditta: prenderà l’autobus al volo!
I familiari preoccupati assistono alla scena, ansiosi peggio di quando sbagliò metro alla maratona di New York dove si ritrovò nel New Jersey invece cha Staten Island, lo vedono scappare e nel cercare d fermarlo, moglie e figlia gli gridano del balcone intimando un “no l’autobus al volo no!….”
Evviva i Fantozzi di tutte le corse del mondo….anche per andare a lavoro.