Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha lanciato una crociata contro la zona 30 istituita dal Comune di Bologna, definendola irragionevole e annunciando provvedimenti per ridurre le zone 30 in tutta Italia.
Ma cosa è esattamente la zona 30?
Le città a 30 all’ora sono i centri urbani che hanno adottato il limite di velocità di 30 km/h nelle loro strade urbane, ad eccezione di alcune arterie principali. Una misura che ha lo scopo di migliorare la sicurezza stradale, la qualità dell’aria, la vivibilità dello spazio pubblico e la mobilità sostenibile.
Bologna, Parma, Torino, Milano, Firenze e Roma sono alcune delle città italiane che hanno già introdotto o stanno introducendo la zona 30.
Eppure, l’iniziativa per abbassare il limite di velocità nelle strade urbane dei grandi comuni, da 50 a 30 chilometri, è stata promossa e finanziata con 13 milioni di euro proprio dal ministero dei Trasporti guidato da Salvini, con una legge entrata in vigore a febbraio 2023. Quando il leader del Carroccio era già responsabile del Ministero dei Trasporti.
Come riferisce il magazine WIRED – “Salvini sembra aver deciso di sfruttare questa situazione per raccogliere facili consensi. La sua invettiva contro la zona 30, infatti, si è aperta solo verso il comune di Bologna, guidato dal centrosinistra, mentre il ministro è rimasto in silenzio rispetto a iniziative uguali prese in città governate dal centrodestra, come Olbia, Treviso e Genova.”
Come si legge sulla Gazzetta ufficiale del 9 febbraio 2023, il ministero dei Trasporti ha stanziato 13 milioni di euro per interventi a favore della sicurezza dei pedoni in 14 grandi comuni – tra cui Bologna, che ha ricevuto 613 mila euro – indicando come prima cosa “l’implementazione di zone 30”, al fine di “mitigare le differenze di velocità esistenti tra pedoni e traffico motorizzato”.
Ora però, il ministro ha deciso di fare marcia indietro e, riporta Rai News, ha annunciato una direttiva per bloccare le zone 30 in tutta Italia.
Ma andiamo a vedere quali sono i vantaggi di andare a 30km/h nei centri abitati.
In base ai calcoli effettuati sulle strade di Bologna comprese nella zona 30, circa il 70% del totale, l’abbassamento del limite orario da 50 a 30 chilometri influisce con una media di circa 12 secondi in più sui tempi di percorrenza, non abbastanza per lanciare l’allarme su improbabili stop alla consegna dei farmaci a causa del limite di velocità.
Questa misura ha lo scopo di ridurre il rischio di incidenti mortali o gravi per pedoni e ciclisti. Ad esempio, a Londra si è registrata una diminuzione del 42% del numero totale di incidenti e del 46% di quelli che hanno provocato morti o feriti gravi nelle zone 20 (equivalenti a circa 32 km/h).
– Riduce lo inquinamento atmosferico e acustico, grazie alla minore accelerazione e frenata dei veicoli. Ad esempio, a Madrid si è rilevata una diminuzione del consumo di benzina (-15%) e delle emissioni inquinanti (-27% ossidi di azoto, -20% monossido di carbonio, -22% polveri sottili) nelle zone 30. A Graz si è rilevata una diminuzione della rumorosità compresa tra i 2 ed i 2,5 dB ³.
– Ha un impatto economico positivo, sia per la riduzione dei costi sanitari e sociali legati agli incidenti e all’inquinamento, sia per l’aumento del valore degli immobili e delle attività commerciali che affacciano sulle zone 30 .
I limiti di velocità in altre città europee variano a seconda del tipo di strada e del Paese. In generale, il limite di velocità nelle strade urbane è di **50 km/h**, ma molte città stanno introducendo o estendendo le zone 30, dove il limite è di **30 km/h**. Questo per migliorare la sicurezza, la qualità dell’aria e la vivibilità delle aree urbane. Alcune città che hanno già adottato o stanno adottando le zone 30 sono Parigi, Madrid, Bilbao, Amsterdam e Bruxelles.
Nelle strade extraurbane, il limite di velocità può variare tra i **70 e i 100 km/h**, a seconda della larghezza, del numero di corsie e della presenza di incroci o rotatorie. Alcuni Paesi, come la Francia e la Spagna, hanno ridotto il limite da 90 a 80 km/h sulle strade extraurbane a doppio senso di marcia senza separazione centrale.
Le zone 30 sono molto diffuse in Europa, soprattutto in Germania, Austria, Francia, Svizzera e Paesi Bassi.
Se si supera il limite di velocità nella zona 30, si rischia una sanzione amministrativa che varia in base al grado di eccesso. In generale, le sanzioni sono le seguenti:
– da 29,40 a 845 euro, se si supera il limite fino a 60 km/h;
– da 422 a 1.697 euro, se si supera il limite da 61 a 70 km/h;
– da 845 a 3.287 euro, se si supera il limite oltre 70 km/h.
Inoltre, si possono perdere dei punti dalla patente, da 3 a 10, e in alcuni casi si può incorrere nel ritiro della stessa, da 15 giorni a 12 mesi. Questo vale sia per le auto che per le moto.
Sì, ci sono alcune città in Europa che hanno adottato limiti di velocità più bassi di 30 km/h in alcune zone, per aumentare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini.
Andare più piano aumenta la vivibilità dello spazio pubblico, favorisce la convivenza tra auto, biciclette e pedoni, innescando un circolo virtuoso per cui i quartieri sono più sicuri, sani e silenziosi incrementando il numero di persone che sceglie di fare i brevi spostamenti a piedi o in bicicletta, riducendo ulteriormente il traffico automobilistico e rendendo sani e silenziosi, anche per chi ci corre tutti i giorni.