Inizia la terza settimana.
Soliti sessanta minuti a ritmo blando… cominciamo con una giornata di “riscaldamento “, con 30 gradi direi che sarebbe quasi inutile farla.
Oggi mi frulla in testa un pensiero che non vuole andarsene e lasciarmi correre in pace.
Avere un’immaginazione sfrenata senza pregiudizi e senza freni può avere solo una possibile ripercussione nella vita reale: puoi rimanerne solo deluso e non esserne sopraffatto o rimanerne impressionato perché nella tua testa hai fatto e provato di più.
Mettere in pratica alcuni sogni è come mettere su carta i tuoi pensieri.
Se sono scritti e qualcuno li legge, può condivederli oppure voltare pagina e leggere qualcos’altro, ma se non lo sono nessuno potrà mai essere d’accordo.
Se i tuoi sogni sono qualcosa di più di una semplice idea da condividere, allora non ti resta che metterti in prima persona a mostrarli a più persone possibili. L’esempio è la legge più forte della comunicazione.
Mentre corro tutto mi frulla in testa e cerco di trovare il modo più efficace per trasmettere i miei sogni, il mio “primo” sogno.
Vedere, lungo le strade che batto durante le mie uscite, centinaia di rifiuti è una cosa che mi irrita da sempre e, dopo aver imprecato e maledetto lo sconosciuto che ha fatto ciò che vedo, rifletto sul modo migliore per convincerlo a non farlo più.
So di certo cosa non bisogna fare perché è controproducente: imprecare non serve, insultare non serve, dare la colpa a qualcuno non serve, chiamare le istituzioni lamentandosi non serve, pensare che gli altri sbaglino o non facciano bene il loro lavoro non serve. Dunque?
Dunque, il modo migliore quale è?
Sinceramente non lo so, ma io ricordo un semplice gesto di mia nonna Antonietta… lei allargargava la tasca del suo grembiule subito dopo avermi dato una caramella.
Perché lo facesse e perché io le infilassi la carta non lo so e non c’erano spiegazioni, istruzioni o rimproveri se non lo avessi fatto, era solo così ogni volta e basta.
Oggi sono convinto che le parole servano meno dell’esempio che puoi dare. Vedere un runner che, oltre a correre veloce, si china a raccogliere una bottiglia e la getta in un cestino è come fare rivivere mia nonna e il suo grembiule e penso che non spetti a noi cambiare la gente, ma spetta ad ognuno di noi non smettere di sognare e METTERE SU CARTA I sogni, così che qualcun’altro possa leggerli e se vuole, voltare pagina….
ROAD TO Aquileia
Massimo Corrocolguanto