La storia di Cristina Nuti è una di quelle che andrebbe letta negli spogliatoi dei campi di atletica, o sui banchi di scuola prima di una prova importante.
Cristina è l’esempio di come da un orizzonte che cambia rapidamente la prospettiva di avanzamento, sia stata in grado di cambiare direzione senza perdere di vista il problema che ha incontrato sulla sua strada.
Cristina è una donna appassionata di sport e questa voglia di arrivare fino in fondo l’accompagna da sempre.
Una formazione scolastica importante, una laurea in lingue e la specializzazione in marketing e comunicazione, cominciando a lavorare per diverse aziende. Attualmente ricopre il ruolo di Field Marketing Manager alla Dell.
Nel 2009, a 37 anni, le viene diagnosticata la sclerosi multipla, una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale.
E’ caratterizzata da una reazione anomala delle difese immunitarie che attaccano alcuni componenti del sistema nervoso centrale scambiandoli per agenti estranei, per questo rientra tra le patologie autoimmuni.
Grazie ai trattamenti e ai progressi della ricerca, le persone con sclerosi multipla possono mantenere una buona qualità di vita con un’aspettativa non distante da chi non riceve questa diagnosi.
Cristina affronta la malattia senza arrendersi e continuando a praticare sport.
Nell’aprile del 2017 partecipa alla sua prima maratona e in due anni ne conclude addirittura nove.
Due anni dopo decide di superare la paura dell’acqua e buttarsi nel triathlon dove ottiene una vittoria ai campionati italiani nel 2022, aggiungendo nuoto e bicicletta alla passione per il running.
Conosce Obiettivo3, un progetto bellissimo nato grazie ad Alex Zanardi e alla sua voglia di condividere, di rinascere, di poter far provare anche ad altri le sue stesse emozioni. Un’opportunità rivolta a tutti coloro che vorrebbero avvicinarsi allo sport ma non possono.
Cristina per dare una svolta a quell’orizzonte segnato dalla malattia decide di inviare la propria autocandidatura per provare ad essere d’esempio a tutti coloro i quali si trovano in una situazione di difficoltà.
Sta qui la forza di Cristina Nuti, reagendo allo sconforto e portando la sua storia tra le pieghe della fatica sportiva, la più bella di tutte.
Questa è una fase importante per Cristina in cui comprende che la sua consapevolezza può essere un valore per i tanti atleti e non che vivono la sua sorte con la malattia.
Facendosi portatrice di un messaggio che vuole far capire, soprattutto alle ragazze affette dalla sua stessa malattia, di non arrendersi, perché malgrado le difficoltà è possibile realizzare i propri sogni.
Grazie a Obiettivo3 Cristina sta suscitando curiosità, crea interesse e cerca il coinvolgimento diretto per far nascere, in quanti più possibili soggetti disabili, la passione che può avvicinare ad un percorso sportivo.
Sta qui il fine di Obiettivo: condividere un disagio per rinascere e poter far provare anche ad altri le stesse emozioni che solo lo sport è in grado di evocare.
Il progetto sostiene atleti come Cristina anche dal punto vista economico perché, purtroppo, molto spesso, anche il solo acquisto di un ausilio sportivo rappresenta una barriera insormontabile.
Obiettivo 3 punta a far apprendere e diffondere la pratica sportiva tra i disabili che ancora oggi sono una categoria fortemente penalizzata dagli alti costi e soprattutto dalla difficoltà nel comprendere come iniziare.
Cristina per far parte di Obiettivo3 ha superato alcuni step di reclutamento che prevedono:
Una INDIVIDUAZIONE del PERCORSO
Con uno Staff e un Centro di Ascolto pronti ad assisterti e a rispondere alle tante domande.
Una CONVOCAZIONE di chi ha contattato il progetto avverrà agli eventi di reclutamento che vengono allestiti periodicamente, dove vengono organizzate delle prove e dei test pratici.
Una fase di MONITORAGGIO dove ogni candidato sostenuto da Obiettivo3 verrà valutato e dotato delle informazioni necessarie per iniziare l’allenamento in autonomia a casa o presso il centro sportivo di riferimento.
Con questa base di partenza nulla sarà impossibile e Cristina Nuti lo ha dimostrato portando a termine l’Ironman di Klagenfurt in Austria.