Il Sagrantino wine Trail è ormai la nostra fuga dalla città, il luogo dove un gruppo di amici si rifugia dai rumori della città. L’angolo dell’Umbria in cui ogni anno decidono di seguire una transumanza di altri trailer attraverso i territori del vino Sagrantino.
Scappo dalla città – La vita, l’amore e il Sagrantino Wine Trail
Montefalco e Bevagna ci hanno rincuorato, ristorato, rianimato con colori e sapori accesi, caldi e accoglienti.
La corsa tra i filari d’uva che ci ha fatto godere di un paesaggio bellissimo. Non serve avere un gps per misurare il piacere della fatica. In certi contesti sono altre le condizioni che determinano la soddisfazione di un atleta.
Qui abbiamo provato l’ebbrezza di divertirsi in gara, perchè è bello capire che l’epoca di fare la gara per arrivare davanti all’amico tuo ma ammazzandoti di fatica e finita. Una volta ogni tanto ci può stare, ma sempre in tensione per il piazzamento…alla lunga necrotizza lo sport.
Oggi se fossi l’organizzatore sarei stracontento per come è andata, perché l’approccio vissuto da tutti i partecipanti ha arricchito il territorio di una nuova forma di turismo.
Il Sagrantino wine Trail è il frutto di un’organizzazione che sembra essere sul campo da sempre ma che in soli 3 anni ha creato un evento che si è inserito tra le vie dei paesi come se fosse una festa patronale, antica come i palazzi medievali che ci hanno cullato con tanta bellezza.
Passaggi perfetti tra le cantine dove abbiamo cantato e ballato, sorseggiato il vino ai ristori e ripreso a correre senza sentire la fatica.
Che bellezza.
Scappare anche solo per 48 ore dalla frenetica Capitale ci ricorda che vivere in città non è facile, impone tempi e modi che spesso ti travolgono, dopo tanti anni arrivi a un punto in cui ne sei causa e vittima nel contempo.
Lo sappiamo bene che con l’attività a l’aria aperta riusciamo a trovare tregue generose come la due giorni al Sagrantino wine Trail, dove ci siamo confrontati con spazi incontaminati, un’aria frizzante e gente accogliente.
L’errore che facciamo è arrivare al recipiente quotidiano troppo colmo, la tenuta dell’equilibrio stenta e noi, come spesso accade, non siamo più né fulcro né braccio di una bilancia che di fatto è dannosa.
Non siamo persone che si lamentano per il piacere di piangerci addosso, neppure sul peggior crinale di montagna, reagiamo alla spossatezza e all’apparente indolenza con altrettanta energia propositiva.
Sul piatto ci abbiamo messo 48 ore di natura e bellezza e la bascula quotidiana è tornata in pari.
Grazie al Sagrantino wine trail anche quest’anno ci siamo indorati quella pillola che sta tra un autunno ruggente e insolitamente caldo e il passaggio all’ora solare.
Una transumanza stagionale che a volte facciamo fatica a mandare giù. Per fortuna le nostre fughe ci aiutano a rimettere in ordine i mattoncini di una energia vitale che ci fa superare ogni nevrosi di città.
Grazie al Sagrantino, grazie a tutti gli amici del Sagrantino wine Trail.
Le bellissime foto le trovate su Foto4go