VBenerdì 2 Giugno, allo Stadio Ridolfi di Firenze si disputerà l’edizione numero 43 del Meeting Internazionale di Atletica più importante che annualmente si svolge nel nostro Paese: il Golden Gala (dal 2013 intitolato a Pietro Mennea).
Questa Manifestazione nacque originariamente con l’intento di essere la prova generale della Coppa del Mondo, in programma a Roma, e che si sarebbe svolta nei giorni 4-5-6 settembre 1981.
Un preludio di alto livello per la terza edizione dopo le due precedenti di Dusseldorf 1977 e Montreal 1979.
Ed invece la storia ci racconta di quanto e come questo primo Golden Gala abbia poi avuto una enorme valenza e non solo per i contenuti sportivi.
Difatti, al momento di stilare il calendario del 1980, la IAAF assegnò la data del 5 agosto per lo svolgimento di questo Meeting, a soli tre giorni dalla conclusione dei Giochi Olimpici di Mosca ignorando, al momento, del boicottaggio che avrebbe annullato o limitato la partecipazione di alcune Nazioni.
Come la totale assenza degli Stati Uniti o come l’Italia che avrebbe impedito agli Atleti militari di partecipare e facendo gareggiare la propria rappresentativa sotto la bandiera del CONI.
La sera del 5 agosto 1980 divenne così una straordinaria occasione per poter contribuire al recupero dell’idea universale dello Sport.
Quello che non fu possibile a Mosca divenne realtà a Roma.
E non è esagerato affermare, anche dopo 42 anni, che quella sera a Roma si svolse la vera Olimpiade 1980.
L’Atletica italiana a Mosca aveva conquistato tre splendide Medaglie d’Oro: Sara Simeoni (Alto – 1,97), Pietro Mennea (m. 200 – 20”19) e Maurizio Damilano (20 km. Marcia). Un Bronzo nella 4×400 (Malinverni – Zuliani – Tozzi – Mennea – 3’04”3).
La Fidal puntava molto sugli italiani medagliati e, ovviamente, sui campioni assenti a Mosca per sperare in un pubblico numeroso sulle tribune dell’Olimpico.
Le cronache riportano, nei giorni precedenti l’evento, dello stupore per Mennea che ritorna da Mosca e va subito a Formia ad allenarsi! E si ipotizza la partecipazione del barlettano sui 400 metri. La promessa di Scartezzini (escluso alle Olimpiadi perché militare) di correre i m. 3.000 Siepi in 8’15”.
Il Corriere dello Sport del 4 agosto ha una prima pagina quasi interamente dedicata al Golden Gala con questo titolo: “L’Olimpiade non è finita: tutti a Roma”. All’interno molti sono gli articoli di presentazione dell’evento.
Il programma orario delle gare va dalle 19 alle 22,50. Ci sarà la diretta televisiva dalle ore 21,45 sulla Rete 1. I prezzi dei biglietti: Tribuna Tevere 2.000 lire, Monte Mario Partenze 3.000 lire, Monte Mario Arrivi 5.000 lire mentre per i giovani al di sotto dei 18 anni l’entrata è gratuita previo ritiro di un tagliando.
E’ importante notare che le due Curve rimarranno chiuse. Il giorno dopo lo stesso quotidiano sportivo pubblica, sempre in prima pagina, le foto di Simeoni – Mennea – Damilano – Kozakiewicz – Malinowski dando appuntamento alla sera e, fra l’altro, racconta di una sfida nel salto in alto avvenuta allo Stadio dei Marmi il giorno prima fra i due astisti Kozakiewicz e Volkov vinta dal polacco!
Martedì 5 agosto 1980. E’ subito evidente che il timore della scarsa partecipazione del pubblico svanirà con il passare dei minuti! Tutta la zona intorno allo Stadio Olimpico è paralizzata dal traffico.
C’è una folla enorme che in un attimo riempie le tribune mentre la tantissima gente che ancora non è riuscita ad entrare preme sui cancelli creando una situazione di grande tensione.
A questo punto devono addirittura intervenire i Carabinieri a cavallo che effettuano alcune cariche per alleggerire la pressione e, precipitosamente, vengono aperte le due Curve, prima la Sud e poi la Nord, facendo defluire le migliaia e migliaia di persone.
E’ chiaro che sono stati venduti molti più biglietti della disponibilità dei posti prevista dagli organizzatori. Ma è pur vero che era inimmaginabile prevedere un riscontro così grande da parte della gente.
Alla fine i numeri saranno incredibili: sono quasi 70.000 le persone che gremiscono l’Olimpico di cui ben 54.000 paganti! A parte Olimpiadi o Europei mai nessuna riunione di Atletica al mondo aveva avuto una così grande partecipazione!
Nel frattempo le gare erano puntualmente cominciate arrivando poi alle ore 20,30 con la Cerimonia d’Apertura, con i 20 Paesi rappresentati, con l’Inno di Mameli, e con un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del terribile attentato del 2 agosto alla Stazione di Bologna.
Ed ora raccontiamo i contenuti tecnici di quella straordinaria serata.
Si comincia con il Lancio del Martello: è il tedesco ovest Riehm ad imporsi con m. 80,78 sul sovietico Sedykh (80,54) mentre il nostro Urlando è quinto (74,30). I 3 chilometri di Marcia sono una passerella per il Campione Olimpico Maurizio Damilano (11’45”15).
Sono addirittura 23 gli atleti iscritti ai 100 metri! Per questo si disputano tre semifinali. Il migliore degli italiani è Grazioli (10”61).
La finale è un festival dello sprint USA: sono in sette. Vince Floyd in 10”20 su di un diciannovenne che di nome fa Carl Lewis (10”23), poi Lattany (10”25) e Glance (10”26).
Nei m. 100 femminili sono due le serie. Nella prima è la canadese Taylor a vincere in 11”27 sulla sovietica Bochina (11”29) mentre è sesta la ventenne giamaicana Merlene Ottey (11”51) terza a Mosca nei 200. La migliore italiana è la Miano (11”71).
Nel Disco uomini è doppietta USA con Plucknett (67,00) e Mac Wilkins (66,60). Ma in questa gara fa sensazione il nome del quinto classificato: è il quattro volte Campione Olimpico Al Oerter!
Venti anni prima alle Olimpiadi romane aveva vinto con 59,18, questa sera lancia a 63,62!
Tornando alle corse due sono le serie dei m. 400. Il migliore è il grande Harald Schmid (45”17) che supera colui che sette anni dopo trionferà sugli 800 ai Mondiali romani: Billy Konchellah (45”55). Quinto è il Campione Olimpico di Mosca il sovietico Markin (46”02). Il migliore italiano è Malinverni (46”83).
Negli 800 è un terzetto che piomba sull’arrivo nello spazio di 17 centesimi: è il keniano Maina (1’47”50) a prevalere sugli americani Robinson e Paige, mentre il nostro Fontanella è quinto (1’48”53). I 1.500 sono vinti dal sudanese Khalifa (3’38”02) dove i due fortissimi siepisti polacchi Maminski e Malinowski sono quinto e sesto. Nei 5.000 si impone un altro keniano (Koskei) in 13’30”8 sul portoghese Mamede (13’34”7) con il giovane Alberto Cova che chiude al quarto posto (13’40”4).
I 110 hs sono un altro show statunitense: primo è Greg Foster (13”51); al terzo posto troviamo il Campione Olimpico di Monaco 1972, Rod Milburn (13”61).
Il pubblico romano può ammirare sui 400 hs il formidabile Edwin Moses che vince facilmente in 48”51.
Sono ben 20 gli atleti nel Salto in Alto maschile; il podio è tutto della Germania Ovest.
A vincere è Moegenburg con 2,30 il quale tenta poi di eguagliare il mondiale stabilito da Wessig (DDR) a Mosca a 2,36. Seguono a 2,26 Thranhardt e Nagel. Stessa misura per il quinto posto di Stones. Al settimo Di Giorgio (2,20).
Altra grandissima gara nell’Asta dove il francese Vigneron salta 5,70 fallendo il mondiale a 5,80 e battendo il Campione Olimpico di Mosca (con primato mondiale a 5,78) il polacco Kozakiewicz (5,50). Il Record Mondiale viene sfiorato nei 100 hs dove la sovietica Komissova, vincitrice a Mosca, corre a soli tre centesimi (12”39) dal primato della polacca G.Rabsztyn qui seconda (12”56).
E’ una lunga cavalcata la gara dei m. 1.500 dove la Campionessa Olimpica e primatista mondiale, la sovietica Kazankina, e la nostra Gabriella Dorio danno vita ad un bellissimo duello.
Tutte e due scendono sotto i 4 minuti con la veneta che è seconda migliorando il proprio Record Italiano (3’59”82).
La Campionessa Olimpica ed Europea Sara Simeoni domina l’Alto lasciando le avversarie a 7 centimetri! Vince con 1,98 tentando poi, invano, di innalzare il proprio Record Mondiale (2,01).
Ed è indimenticabile anche la gara dei m. 3.000 Siepi. Ad infiammare l’Olimpico è Mariano Scartezzini che, a due giri dalla fine, attacca seguito dal keniano Kip Rono. E’ una lunghissima volata vinta dall’africano in 8’12”0 e con l’italiano che con 8’12”5 straccia il Record Italiano stabilito da Gerbi a Mosca (8’18”5).
Il finale è con il botto! L’ultima gara in programma sono i 200 metri uomini. Otto giorni dopo l’epica rimonta su Wells nella finale olimpica il protagonista assoluto poteva essere solo che Pietro Mennea. E’ in quarta corsia e dopo lo sparo si produce in una prima parte di gara velocissima. Aumenta sempre più il distacco dagli avversari accompagnato dal boato dell’Olimpico. Stravince con il tempo eccezionale di 20”01, ad un solo centesimo dal Record Mondiale a livello del mare detenuto da Valery Borzov, risultato che gli valse la Medaglia d’Oro a Monaco 1972. Secondo arrivato con 20”40 è il Campione Olimpico di Montreal 1976 e bronzo a Mosca, il giamaicano Don Quarrie. Il pubblico è in delirio per l’ennesima grande impresa di Mennea.
E’ questa la degna conclusione di una serata magica dove si sono abbattute tutte le barriere che avevano impedito, solo pochi giorni prima, di far vivere lo spirito olimpico e l’universalità dei valori dello Sport.
Quella sera ancora non lo si poteva neanche immaginare ma era cominciata la grande Storia del Golden Gala.