Pin Bike più pedali e più guadagni

pin bike

Che cos’è Pin Bike?

E’ l’app che ti fa guadagnare 20 centesimi a km quando pedali con incentivi e sconti.

Pedalare è un’ottima scelta di trasporto che permette un po’ di attività fisica e consente di risparmiare denaro anche a fronte dei rincari del carburante, ma soprattutto è completamente ecologica.

Più pedali e più raccogli punti e come?

Grazie ad un dispositivo hardware montato sulla ruota della bici, ogni pedalata viene registrata, geolocalizzata e certificata con apposita app gratuita sia per Android che per Ios.

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E’ un sistema brevettato di certificazione dotato di tecnologia antifrode che emette un conteggio dei chilometri pedalati e in cambio dà crediti in denaro che possono essere spesi nei negozi della propria città.

Come è nato Pin Bike?

E’ un’idea completamente made in Italy:

Nico, fondatore e ideatore del progetto, è un video maker appassionato di bici e sostenibilità, Davide, socio del progetto, si occupa di contabilità, ed è il supervisore del processo produttivo.

Il progetto è nato da una loro esperienza fatta in Belgio sono attivi da diversi anni incentivi per l’uso della bici nel centro urbano con il relativo rimborso dei tragitti casa – lavoro o casa – scuola.

In questi paesi il datore di lavoro o la scuola si fanno garanti dello spostamento avvenuto in sella alle due ruote, ma questa metodologia può risultare fallace se non viene supportata da un sistema che certifica il numero di chilometri fatti in bici.

Pin Bike nasce proprio con lo scopo di elaborare un meccanismo di certificazione sicura.

Il programma è già attivo nei Comuni di Bari, Foggia, Pescara, Bergamo e negli 11 Comuni del Patto della zona Ovest nell’Area Metropolitana di Torino.

All’estero nella città di Tallin in Estonia, Istanbul in Turchia, Braga in Portogallo.

A chi è rivolto e quali sono gli obiettivi

E’ rivolto sia alle amministrazioni comunali come strumento di monitoraggio dell’uso delle due ruote, sia alle imprese per le quali è possibile attivare l’opzione di carpooling, ovvero l’auto condivisa tra i colleghi, sia a tutti i ciclisti che vogliono acquistare il kit contachilometri (tramite lo store on line) ed entrare in una community che li premia.

Pin Bike consente ai Comuni di coinvolgere e premiare i cittadini che scelgono di utilizzare la bicicletta, il carpooling e i mezzi pubblici come mezzo di trasporto quotidiano.

Il progetto ha tre obiettivi principali:

  1. Incentivare le persone alla mobilità sostenibile (sia con biciclette, scooter elettrici e carpooling);
  2. Incoraggiare il commercio di prossimità e supportare i negozi di zona (gli spostamenti effettuati con il dispositivo Pin Bike possono essere scambiati con buoni da utilizzare esclusivamente con i negozi di zona). L’utente riceverà un voucher in app con relativo codice che potrà spendere in qualsiasi attività commerciale della propria città. Il bonifico viene fatto a fine mese in base a quanti codici l’esercente ha riscattato;
  3. Fornire alle Pubbliche Amministrazioni uno strumento digitale attraverso il quale monitorare e pianificare il traffico e la mobilità urbana, controllare le mappe termiche degli spostamenti in base all’ora del giorno, all’età, alle fasce orarie, inviare sondaggi e messaggi diretti ai cittadini.

Pin Bike rappresenta una spinta concreta verso il concetto di Smart city nell’ambito della micro e della mobilità attiva. E come dice Nico Capogna CEO di Pin Bike:

“Da anni sogniamo un’Italia con strade prive di automobili ma piene di biciclette al di fuori di qualsiasi concetto utopistico, visto che basta spostarsi di qualche migliaio di chilometri per constatare che questa è già una realtà.

Crediamo che il futuro della mobilità, anche in Italia, sia la bici, un mezzo di trasporto tutt’altro che superato. Dagli ultimi rilevamenti ISFORT è emerso che dal 2008 al 2016 c’è stato un aumento pari al 50% delle infrastrutture collegate all’utilizzo della bicicletta ma il suo utilizzo è diminuito dello 0.3%.

E’ per questo motivo che Pin Bike rappresenta una misura molto più diretta, concreta e soprattutto economica, rispetto a nuove piste ciclabili e a nuovi servizi di bike-sharing. Cinquant’anni fa lo facevamo tutti, andare in bici è solo una questione di mentalità”

 

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