Ogni volta che esco a correre per riordinare i pensieri, immancabile arriva tramite Deezer direttamente nelle mie cuffiette, Let it be.
Magistrale esempio della potenza comunicativa e di galvanizzazione sociale ad opera dei Beatles, nello specifico stavolta parliamo di Paul McCartney.
In un momento in cui siamo avvolti nella nebbia, nella profonda incertezza e nel grigiore, la musica ci viene sempre in soccorso e ci sostiene, ci fomenta, come in una corsa di resistenza quando facciamo ricorso alle riserve segrete di energia. La musica è la riserva segreta di energia di tutto il genere umano, basti pensare ai braccianti nelle piantagioni di cotone che si sostenevano e si davano il tempo con il loro stesso canto.
“When I find Myself in times of trouble mother Mary comes to me, speaking word of wisdom, let it be”
Non mi era mai capitato di vivere tanta incertezza e solitudine come in questo momento. Sentirmi smarrita, sola e bisognosa di certezze. Ho bisogno di qualcuno che mi parli con parole di saggezza invece di spalare carbone nella stufa della mia paura, sempre più rovente, sempre più ingovernabile.
Confesso che dal primo bombardamento su Kiev ho provato un forte senso di smarrimento. Erano le quattro del mattino quando paradossalmente mi sono svegliata di soprassalto. Pensavo ad un brutto sogno, uno di quei sogni che non ricordi, ma che ti fanno svegliare con il cuore a mille che fatica a tornare a battere il suo tempo tranquillo.
Quando poche ore dopo ho sentito che la città di Kiev era stata bombardata, il mio pensiero è andato a tutte quelle persone e al senso di smarrimento che devono aver provato nel profondo del loro cuore, nella notte infinita, nell’amara sorpresa di un tonfo nelle tenebre. Non siamo abituati alla guerra. Non che sia possibile farci l’abitudine, ma in qualche modo le vecchie generazioni di Boomer come me ne hanno sentito parlare, hanno vissuto i racconti dei nonni. Le nuove generazioni sono cresciute a pane e Social Network, hanno inventato nuove professioni basate sulla moneta contante del Like, vivono di una perenne pubblicità e si interessano ad argomenti introspettivi e profondi.
Studiano la parte più nascosta dei desideri umani alla ricerca del loro io più profondo e di uno spazio in questo mondo affollato per la sua affermazione.Hanno tanto tempo a disposizione e una velocità di informazione che la mia generazione nemmeno sognava quando sfogliava enormi libroni alla ricerca del significato di parole che oggi sono a portata di un clic. Mi domando allora cosa possa accadere nel mondo che sta cercando di implementare il Metaverso, se dovesse essere riportato indietro di un paio di secoli da una massiccia e molto materiale scarica di bombe. Nucleari o no non importa.
Quante parole di saggezza dovrebbero essere sussurrate da Mother Mary per portare conforto in un mondo a cui è stata inferta una ferita così profonda? Onestamente non lo so.
“And when the broken hearted people living in the world agree, there will be an answer, let it be”
Tutti abbiamo il cuore spezzato da questa slavina di odio che ci è piombata addosso dopo due anni di pandemia. Così violenta e improvvisa da sospendere la conta quotidiana dei morti per covid 19 che ci accompagnava quotidianamente come un macabro rituale che si è trasformato in una triste abitudine. Proprio pensando a questo verso mi è venuto in mente il principio cardine della mia vita, quello che trova sempre qualcosa di bene o qualcosa di male in ogni cosa.
Se tutto il male non fosse venuto per nuocere forse avremmo avuto una nuova occasione di unire tutti i nostri cuori spezzati per trovare una risposta a quanto di inspiegabile accade in questi giorni sospesi.
Ho visto un popolo che si è unito a difesa della propria vita e della propria quotidianità.
Ho visto un popolo che si è stretto intorno ai bambini che mai dovrebbero vedere questi orrori e che non ha dimenticato il proprio fedele compagno a quattro zampe, portandolo in braccio nella fuga verso la salvezza. Ho visto un popolo che ha ritrovato la sua identità unendo i singoli individui in un corpo solo pronto a combattere per salvaguardare la propria identità e il proprio posto nel mondo a dispetto dei giochi di potere e delle fazioni che imperversano da anni se non da secoli nella comunicazione disgiunta tra esseri umani. Diciamocelo, quello che conta in questo momento, al di la delle fonti energetiche, del potere, della dimostrazione di chi è più forte tra due potenze che hanno passato quasi un secolo di storia a giocare a braccio di ferro sulla vita e sulla pelle dello zoccolo duro della popolazione, sono le persone, è un paese che sta combattendo unito cercando una risposta
“And when the night is cloudy there is still a light that shines on me, Shinin’ until tomorrow, let it be”
C‘è sempre una luce. Nel momento più buio, anche quando fischiano le bombe e la libertà sembra perduta per sempre, c’è sempre una luce. A dispetto di quanto accade all’esterno del nostro corpo, dentro c’è un mondo. Un mondo meraviglioso creato da noi dove la libertà non è mai messa in discussione, dove possiamo essere sempre noi stessi o ciò che vogliamo e che resta dormiente fino a che i tempi tornino ad essere maturi per poter tornare fuori nel mondo a cantare canzoni di unione, pace e libertà. È uno scrigno prezioso da custodire, una capsula del tempo in cui conservare tutti i nostri valori più profondi che ci impone di stringere forte i denti e continuare a combattere insegnando alle generazioni future che c’è sempre una via e che non sempre è la più facile.
“Let it be”
C’è solo una cosa da fare…Lascia che sia. Lascia che sia come deve essere, che quello che c’è nel mondo di più grande di te accada, le risposte arriveranno combattendo con forza e determinazione, sopravvivendo, unendoci in un unico grande abbraccio perché su questa terra non saremo mai soli o indifesi se avremo un obiettivo e l’obiettivo è sempre lo stesso. Rendere questo mondo un posto migliore in cui vivere.