Molti sport hanno origini antichissime e di alcuni non conosciamo neanche l’origine. Curiosando ne abbiamo scoperto uno che ha mosso i suoi primi passi e preso piede qui in Italia a partire dal 2003, quando Fabio Antonelli, tornato da un viaggio negli Stati Uniti (dove ha conosciuto questo sport in Colorado), ha incontraro Robert Corna, trentunenne italo-americano in Italia per lavoro, che aveva già iniziato a radunare alcuni ragazzi per formare la prima squadra di lacrosse italiana: la “Roma Lacrosse Club”.
I primi allenamenti si sono svolti all’interno del Circo Massimo e successivamente la squadra si è spostata nell’ex Cinodromo della capitale (quartiere San Paolo). L’equipaggiamento a disposizione era praticamente nullo e quel poco che c’era si trovava in pessime condizioni.
Il lacrosse è lo sport estivo nazionale canadese, ma si gioca molto anche negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Australia, in Giappone e in molti altri Paesi europei, asiatici e sudamericani.
In Italia l’organo riconosciuto dalle Federazioni Internazionali (FIL) ed europee (ELF) è la Federazione Italiana Giuoco Lacrosse(lacrosse italia) fondata proprio da Fabio Antonelli.
Il Lacrosse sport e le sue origini
Il lacrosse è uno sport di squadra di contatto, originario del Nordamerica, dove ha la più grande diffusione; sembra provenga da un antico gioco degli Indiani amerindi del XV secolo, chiamato Baggataway.
Rappresentava un rituale religioso. I nativi, infatti, giocavano per ottenere la benevolenza del Creatore, cui chiedevano di curare un guerriero malato o di far crescere uomini forti e virili.
Il gioco serviva anche per risolvere i conflitti tra tribù, o per prepararsi alla guerra. La leggenda narra di squadre composte da più di mille giocatori, di campi da gioco lunghi quasi quindici miglia e di partite lunghe giorni interi.
Nel 1636 Jean de Brebeuf, un missionario gesuita, documentò una partita lungo il lago Ontario. Brebeuf parlò di gioco del “diavolo”. A quei tempi il Baggataway era praticato da almeno 48 tribù sparse sui territori di quelli che oggi sono gli Stati nord-orientali degli USA e quelli meridionali del Canada.
- I pionieri furono i francesi che iniziarono a praticare il lacrosse attorno al 1800. Il dentista canadese W. George Beers fornì al gioco, nel 1867, le prime regole “moderne”.
- Nel 1877 la New York University fondò la prima squadra, seguita poi da altri istituti. Oggi, negli USA, ci sono squadre di lacrosse in circa 400 colleges e 1200 high schools.
- Nel 1908 e nel 1912 il lacrosse è stato uno sport olimpico. Ha partecipato alle Olimpiadi, come sport dimostrativo, anche nel 1948 e nel 1984.
- La Federazione internazionale di lacrosse (ILF) è stata fondata nel 1974. E’ composta da 14 membri (tra cui una rappresentativa degli indiani d’America) e 6 nazioni affiliate. Nel 1995 è stata fondata anche la federazione europea (ELF).
- Il primo Campionato del Mondo si è tenuto a Melbourne, nel 1974.
Come si gioca?
Nel gioco si affrontano 2 squadre di 10 giocatori (12 giocatrici per il femminile) in un campo all’aperto di 100 metri. Le squadre sono composte da 1 portiere, 3 difensori, 3 mediani e 3 attaccanti e l’obiettivo consiste nel segnare con una stecca di legno o di metallo leggero (alluminio, titanio) con piccole reti a un’estremità triangolare, tirando la palla nella porta avversaria. La palla di gomma pesa circa 150 grammi e ha una circonferenza di circa 20 centimetri. I minuti regolamentari di gioco sono 80 suddivisi in 4 quarti di 20 minuti ciascuno.
Lo svolgimento del gioco è simile a quello dell’Hockey su ghiaccio con la possibilità di contatto fra i giocatori: è infatti permesso colpire l’avversario sul corpo (body check), ma esclusivamente se ha la palla o se questa si trova in un raggio di 2 metri dal giocatore colpito. Ogni contatto può avvenire solo davanti e di lato dall’altezza della cinta fino alle spalle. I giocatori devono obbligatoriamente portare guanti, casco regolamentare, paraspalle, paragomiti e paradenti per proteggersi dai colpi.
Oggi il Lacrosse viene praticato in oltre 48 stati e non è solo più il “gioco dei pellerossa”.