Annalisa Minetti è una donna eccezionale, fuori dal comune.
Ha una capacità innata di saper prendere la vita con ironia e portarla dalla sua parte, rendendola alleata anche quando le circostanze apparentemente non sembrerebbero giocare a suo favore.
Annalisa Minetti è attrice, modella, cantautrice, scrittrice ma soprattutto atleta.
Nel 2012 conquista la medaglia di bronzo nei 1500 metri alle Paralimpiadi di Londra, stabilendo il record del mondo della sua categoria. Nello stesso anno conquista anche la medaglia di bronzo ai Campionati Europei di atletica leggera paralimpica 2012. L’anno successivo conquista la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di atletica leggera paralimpica 2013 negli 800 metri ottenendo il nuovo record del campionato.
Viene insignita con medaglie al valore atletico e viene nominata Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
Andiamo a sentire direttamente la voce di Annalisa.
Annalisa quando è avvenuto l’incontro con questo sport la corsa?
La scoperta per questo sport è avvenuta per caso, ero già grande.
Sono sempre stata una grande sportiva ed il mio fisico allenato e preparato mi ha supportato sempre in tutti gli sport che ho praticato (insegnavo Fitbox e Step Acrobatico, praticavo la bike con una certa esperienza).
Nel primo test sui 1.500 metri chiusi sotto i 5 minuti e 20 secondi. Una prova così di punto in bianco, senza preparazione. Segno che c’erano delle buone basi su cui lavorare.
Ricordo ancora le emozioni di quel giorno. Io pensavo che l’Atletica leggera si chiamava così “leggera” appunto perché si poteva fare facilmente.
Pensavo “se è leggera, la posso fare che sarà mai. Ma sono stata ingenua” (Annalisa ride).
Al primo giro pensavo che ce l’avrei fatta, al secondo incominciavo a cedere alla fatica….alla fine ricordo solo che mi buttai per terra completamente distrutta. Gli altri mi guardavano soddisfatti, io stavo lì che avevo dato tutto ed ero veramente distrutta ma felice!
Così iniziò la mia preparazione con Andrea Giocondi che mi disse “Annalisa, ci proviamo. Non so se tu ce la fai”.
Mi disse così e da allora non mi sono più fermata.
Certo ogni tanto mi ripeto “Annalisa, ma chi te l’ha fatto fare” ma la soddisfazione è sempre troppo grande.
Quali sono le sensazioni del prima/dopo gara?
La corsa mi dà troppa soddisfazione. La corsa è la mia psicoterapia
E non solo, ti dico che ho iniziato a 33 anni e da subito il mio corpo che era allenatissimo ha risposto bene. Nel mio cuore ci sono dei ricordi bellissimi come quelli della Maratona di Roma….
Raccontaci la tua Maratona di Roma nel 2017.
Ho dei ricordi stupendi legati alla Maratona di Roma del 2017 corsa insieme agli amici del Villa De Sanctis ed in particolare ricordo con affetto e saluto il mio amico Pierluigi Lops!
Ricordi davvero fantastici con gli amici che io chiamavo gli Angeli di iride. Ricordo con entusiasmo il tifo della gente, via condotti, le urla, le persone che incitavano.
Quella fu una Maratona preparata veramente bene, con criterio.
Le gambe giravano ed al 30km ricordo che iniziai ad andare ancora più veloce sotto i 4min al chilometro!
Mi ricordo che qualcuno disse “fermate la Minetti”.
E’ stata l’impresa della mia vita!
Quando finì la Maratona con Pierluigi e con tutti gli amici mi ricordo che ero felicissima, ero su un altro pianeta e non sentivo la fatica.
Poi mi fermo, mi siedo un secondo e lì arriva tutta la stanchezza. Addio ginocchia! Non mi alzavo più! (Annalisa ride!).
Consigli questa esperienza, la Maratona, a chi non l’ha mai fatta?
È un’esperienza bellissima, un’esperienza che consiglio a tutti e che tutti dovrebbero fare!
E’ una vera e propria impresa, ma soprattutto una festa! Tutti ti incitano, tutti fanno il tifo per te!
Maternità e sport. Come si concilia tutto?
Le mie giornate sono di 48 ore! Corro sempre! Mi alleno per la corsa e quando smetto di correre, inizio a correre per stare dietro a tutto il resto. La famiglia, la casa, tutto quanto.
Non si finisce mai! Gli uomini dovrebbero dirci GRAZIE ogni giorno, appena ci alziamo per tutto quello che facciamo!
Energia pura, traspare dalle tue parole Annalisa….
Sono anche tenace e determinata! E poi c’è stata anche l’infanzia con un fratello che aveva un ritardo cognitivo che mi ha fatto capire l’importanza e la fortuna di saper comunicare.
La mia è stata anche una scelta di Responsabilità. A differenza di mio fratello io avevo la possibilità di comunicare e così quando è arrivato il momento della malattia ho deciso di farlo anche per le persone che erano con me.
Non ho rinunciato alla vita. Ma ho trovato un metodo per affrontarla.
Annalisa, corsa e sport in generale. Quanto sono importanti per la vita e la salute di tutti noi.
Quello che io voglio comunicare è proprio l’importanza dello sport in generale. La corsa, ma appunto parlo di tutti gli sport, ci permette di esteriorizzare l’aggressività.
La corsa e lo sport rappresentano un momento pedagogico, evolutivo di formazione dell’individuo.
Grazie allo sport ogni giorno miglioriamo, o almeno migliorerà la nostra forza di volontà!
Dobbiamo fare sport anche per il nostro amor proprio, per noi!
Se ti dico “organizzazione” quanto conta per te, questa parola per riuscire a realizzare tutti i tuoi impegni?
L’organizzazione è fondamentale!
Io dico sempre che la casa è un’impresa e noi siamo le imprenditrici!
E aggiungo: superare i propri limiti!
Faccio sempre l’esempio del surf. Quando una persona che prova ad intraprendere questo sport si approccia per la prima volta, troverà degli aspetti che inizialmente lo ostacoleranno facendogli probabilmente perdere la volontà di andare avanti. La tavola scivolosa, le onde….
E allora…Perché provarci?
Perché è proprio nell’aver superato quelle difficoltà, è proprio nel riuscire a cavalcare l’onda, quell’onda che prima ci aveva fatti cadere che possiamo trarre le soddisfazioni più grandi!
Perché fare sport Annalisa, quando sembra difficile. Quando a volte non ci basta il tempo?
Fate sport, diventate protagonisti delle vostre vite! Migliori di ieri, peggiori di domani.
Parliamo delle prossime Olimpiadi a Tokyo.
Mi sto preparando, ci stiamo allenando. Sono anche più cosciente adesso dell’età, dei limiti che può rappresentare. Adesso comunque mi voglio concentrare prima sugli Europei e poi su Tokyo.
Come ha preso la tua famiglia questi innumerevoli ed importanti impegni che ti vedono protagonista?
Mio marito (ricercatore scientifico n.d.r.) mi sostiene e anche con il suo lavoro si interessa e mi sprona attraverso consigli mirati per migliorare la mia performance.
Il tuo sogno nel cassetto?
Uno sportivo deve avere sempre tanti sogni nel cassetto!
Ad esempio, mi piacerebbe interessarmi della disciplina del Triathlon visto che nella corsa e nella bici ho una certa confidenza. Sì quello mi piacerebbe sai! E poi penso a delle imprese come l’Ironman, i 100km del Passatore….
Il tuo ricordo sportivo più bello?
I Campionati del Mondo e l’oro conquistato!
Ricordo che la sera prima di partire avevo un concerto….Le persone intorno a me dicevano che sarebbe stato impossibile. Invece appena finito il concerto ci mettemmo in macchina e poi ci fu la Semifinale e la Finale. E alla fine arrivò l’oro!
Soddisfatta di una gara in cui avevo veramente dato tutto!
Cosa diresti alla Annalisa di oggi?
Sono orgogliosa di lei. Ma allo stesso tempo, so che può dare sempre di più! Non voglio pensare troppo al futuro, io amo vivere nel presente e le mie 3 parole chiave sono: essere, fare, avere. Dove poi essere è la più importante e con il fare si arriva anche alla terza che è l’avere.
Chiara Fierimonte