Il prossimo anno tutte le più grandi maratone internazionali, per intenderci le 6 major, saranno concentrate in un periodo di tempo molto stretto, troppo.
Berlino, 26 settembre,
Londra il 3 ottobre,
Chicago il 10 ottobre,
Tokio il 17 ottobre.
Rimane New York con data 7 novembre.
Manca la data di Boston che però ha confermato l’intenzione di correre nell’autunno del prossimo anno.
Questo significa che con un po’ di fantasia, del tempo libero e un bel po’ di denaro, potresti aspirare al medaglione nel giro di un mese e mezzo.
Dal 26 settembre al 7 novembre, circa 37 giorni forse qualcosa in più, rimane l’incognita Boston.
Trentasette giorni in giro per il mondo, partendo dall’Europa, America del nord, Asia e terminare di nuovo in America del Nord.
Con la “fame” da gara importante di questi tempi credo che un pensierino lo stanno facendo in molti.
Certo fisicamente un impegno gravoso ma se l’obiettivo è il medaglione e non la prestazione è sicuramente una cosa fattibile.
E noi in Italia?
Roma il 28 marzo e Milano il 18 aprile resistono ma il rischio che dovranno riposizionarsi è alto come è alto il rischio di avere gli ultimi quattro mesi dell’anno intasato di gare.
Perché non prevedere una sorta di major italiano, Firenze, Milano, Reggio, Roma e Venezia, in rigoroso ordine alfabetico e chiedendo scusa agli esclusi.
Cosa manca ?
Un tavolo attorno al quale mettere:
Coni – Beni culturali – 5 sindaci – 5 organizzatori
Poi, conti alla mano, come ad esempio il successo di Valencia dove per i 4 milioni di euro spesi per la Maratona ne sono tornati indietro 20, trovare in tale modo la strada per attrarre un grande sponsor di bandiera.
Tanti coloro che avrebbero comunque un interesse nel legare il paese non solo simbolicamente attraverso lo sport e creare la Marathon MajArts italiana.
Non si vuole imitare un prodotto già fatto ma realizzarne uno nuovo basato sulla più importante collezione di ricchezze culturali e artistiche al mondo.
Crea un brand, dalla medaglia, ai pacchetti vacanza alla formazione scolastica, documenti video da immettere sulle piattaforme streaming e social.
Una campagna pubblicitaria che viaggi nel mondo con una forza che si venderebbe come una fila ai Musei Vaticani per quanto attirerebbe.
Un’azione di governo che, calcoli alla mano, farebbe capire quanto frutterebbe alle singole città in termini di indotto e di conseguenza a tutto il paese.
Collegamenti attraverso un operatore di trasporto – Trenitalia/Italo. Le destinazioni di punta tutte già a sistema grazie a un Turismo Sportivo che potrebbe segnare il rilancio in Italia dopo il periodo più buio degli ultimi 50 anni.
In tal modo, ogni anno puoi dare spazio a musei diversi e patrimoni mondiali presenti in ogni città facendo scoprire le bellezze del nostro paese.
Le città del Running noi le abbiamo e basterebbe unirle con una politica virtuosa, riducendo il carico burocratico per gli organizzatori e per chi deve correre.
Mettici idee innovative con un piano di marketing in grado di vendere il prodotto corsa-cultura-bellezza e il risultato non potrà che essere di successo.
Siamo o no il paese che ha creato il rinascimento? Cosa ci manca per poterlo far rinascere almeno correndo?
Il Covid è vero che sta cambiato il nostro modo di vivere, ma ci porterà a cambiare il “modo” di organizzare meglio il running?