Rivedere un pettorale spillato sulla canotta di un atleta fa davvero un bell’effetto. Poi se a portarlo è un amico o un’amica che corrono veloci sui viali della passeggiata archeologica delle Terme di Caracalla la reazione è anche più partecipata.
Chiamatela sindrome da abbandono, crisi d’astinenza ma le gare ci mancano, e con esse tutto il frastuono che noi amatori viviamo da sempre.
Tolti i primi arrivati il resto delle gare per noi sono una mattina di sport in compagnia: dal gazebo della squadra per il ritiro dei pettorali, fino al ristoro finale è tutto un vortice di emozioni che durano molto, molto di più dei minuti necessari per chiudere una gara da 10km.
Roma Riparte – Riparti Roma corsa ieri pomeriggio è stata una manifestazione voluta da Comitato Regionale FIDAL Lazio dove 80 atleti, 40 uomini e 40 donne si sono sfidati su un circuito bello e veloce. Il caldo ha fatto il resto in termini di ritirati, ma l’estate non molla e così la gara ha preso una direzione un po’ diversa per alcuni di loro.
E’ stato un momento importante per dare un segnale di speranza, un vero start o restart per il mondo del running e non solo.
In un fine settimana che spera e teme che tutto andrà bene in particolare per la riapertura delle scuole, siamo in attesa che le nostre precauzioni e regole seguite fino a oggi diano segnali più confortanti in termini di numeri e contagi.
Lo sport è da sempre precursore di cambiamenti e di assestamenti sociali, politici e nelle visioni distorte del mondo. Mi piace credere che la gara di ieri sia stata un’apertura timida nel rispetto delle regole di chi, come noi tutti, “corre” nelle grandi città e nei piccoli centri la vita di tutti i giorni.
Perché non ci stanno chiedendo uno sforzo eccezionale, una rinuncia impensabile, ma solo di continuare a indossare una mascherina e di rispettare le distanze sociali, esattamente come hanno fatto ieri gli atleti in gara.
Solo grazie e queste linee guida hanno potuto correre. Solo grazie a e queste linee guida torneremo a correre tutti insieme.