Dopo intere settimane in cui penso di aver pulito tutti gli angoli della mia casa.
Giorni trascorsi a scandagliare ogni pertugio, essermi arrampicata in stile free climber sulla libreria del salone e sui pensili della cucina, aver setacciato, alla ricerca di ogni acaro, tra le pieghe di divani e tende, arriva quel momento…quel momento che ho rimandato, perché mi si strizzava il cuore al solo pensiero di farlo.
Eccomi qui, davanti a quel riquadro dell’armadio dedicato alla mia passione, decisa a sistemare il caos che regna sovrano nel settore abbigliamento sportivo.
Senza controllo le lacrime iniziano a scendere da sole, non si fermano, in un miscuglio di sentimenti, gioia, dolore, allegria, nostalgia, tristezza, pace, desiderio, sicurezza e rimpianto.
Sono tantissime le maglie, poco più di un centinaio, collezionate dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno…e, anche, oltreoceano…
Tante gare, regali, tanti scambi, per me sono trofei, sono ricordi bellissimi della mia vita…degli ultimi sette anni della mia vita.
Se mi fermo a riflettere su ognuno di questi pezzi “rari” (almeno per me) mi vengono alla mente in ordine sparso: le risate, i saluti sotto il gazebo tra i compagni di squadra, gli abbracci al Presidente,
La fila ai pettorali con i baci a Marina e Rita, i pellegrinaggi agli altri gazebi a cercare gli amici, il conto alla rovescia per la partenza, il pettorale sempre storto sulla maglia.
La fatica, i km, le andature, i ristori, il caldo, il freddo, il sole, la pioggia, gli aerei e i treni, le cene della sera prima e i pranzi del dopo gara.
Il giorno dopo, gli amici, gli amori, i sorrisi, gli sguardi a distanza, le lacrime di gioia o di sofferenza, i traguardi, gli allenamenti, le alzatacce, l’alba, il tramonto, il verde, il blu, il rosso, l’arancio, le scarpe, i lacci allacciati e slacciati, la domenica mattina con gli amici, la strada ed il parco, l’asfalto e la terra, Roma.
E così vado avanti, sistemo le maglie per colore, per anno, per distanza, per emozione. Ritorna il caos in quel settore del mio armadio, in modo da avere presto la scusa per tornare a sistemare tutto di nuovo.
E’ il mio passato, che ora si fa presente con un po’ di malinconia, ma facendomi eccitare nell’attesa del futuro, con la grande certezza che questa passione, la corsa, è davvero tanto importante e radicata dentro il mio cuore.
E quindi, dajeeeeeee che ce la faremo!
Chiara Catalani