Ultimi 195 metri non sarete soli
Ci sono strade e passi che a volte non sai perché si incontrano, qualcuno lo chiama destino, qualcun altro un puro caso oppure semplicemente fatalità…
Poi, magari col tempo, ti rendi conto che il caso, il destino o la fatalità non esiste e quindi segui quella strada e quei passi che a volte saranno avanti a te, a volte dietro, a volte al tuo fianco, ma a qualsiasi ritmo sai che quei passi non ti lasceranno mai sola…
Io lo sento. Il tuo ritmo. Lo sento.
I passi regolari di chi ha percorso quella strada tante e tante volte e accanto a quella altre milioni di strade, asfaltate, sterrate, di durissimo cemento.
A volte scivolose, a volte irregolari. Sempre diverse e pure sempre uguali. Potrai trovarti davanti ad un bivio, ma tanto lo sai che ti porteranno tutte nella stessa direzione. Tutte le strade portano a Roma. Tutte le strade portano al cuore. Alla parte più profonda di te e ti fanno scoprire milioni di sfaccettature sempre diverse che aprono prismi multicolore sulle pareti.
Dal 35° in poi è dura fare i conti con le gambe stanche e i pensieri che ronzano come un alveare nel pieno della sua attività.
Qualsiasi passo terrai a questo punto sentirai che le gambe andranno da sole e cercherai con gli occhi il prossimo cartello, partirà il conto alla rovescia, qualcuno sarà immancabilmente al tuo fianco e quel qualcuno, chiunque esso sia, arriverà con te fino alla fine…
Andiamo insieme…mi sentirò meno sola, mi sto domandando da qualche km perché corri questa maratona?
Io non so cosa mi spinge a farlo ogni volta, eppure ogni volta dico sempre “questa è l’ultima, lo giuro!”
Mancano gli ultimi 195 metri non sarete soli.
È incredibile come il tempo sia un concetto relativo.
Quando ti devi preparare per uscire la mattina, le ore volano impietose, quando aspetti un cartello che segnala il prossimo km in maratona, un minuto ti sembra un anno.
Sono sola. In realtà non mi sono mai sentita così in compagnia in mezzo a tante persone con lo stesso intento e con i miei pensieri che sembrano enormi.
Mi sento come quando voglio progettare la mia vita in una notte insonne. Improvvisamente una folla di idee e pensieri diventano i granelli di una spiaggia estesa per chilometri e chilometri, quarantadue chilometri. La verità è che quello che mi attrae di più della maratona è la preparazione.
Lavorare duramente per perseguire un obiettivo e dal momento in cui decido, al momento in cui taglio il traguardo, mi fa sentire di portare a compimento qualcosa. Realizzo quello che non sono riuscita a realizzare nella quotidianità. Le ansie si spengono, il corpo è sfinito.
Chi me lo fa fare? La mia voglia di vivere.
Ci sono chilometri che ti entrano nel cuore e nella memoria. A volte se ci pensi ripercorri la strada al contrario. E ripensi a tutte quelle mattine d’estate, albe e tramonti, pioggia, vento, sole che brucia perfino i pensieri…a tutte quelle volte che hai allacciato le scarpe e le hai riempite di fatica…perchè?ti stai chiedendo ora…
perchè amo quella fatica, mi fa sentire viva.
Resisti…ultimi 195 metri non sarete soli
Ti resto accanto, sarai il mio abbraccio, il mio sorriso, le mie braccia al cielo fino all’arrivo…
Sono un blocco di granito. Cosa succede al cuore quando mantieni le pulsazioni alte per 40 km?
Io non lo so. Appena un anno fa, o forse meno, stavo affrontando la mia prima mezza e ora sono qui e mi domando che diamine ci faccio. Forse ci sono perché ci sei tu ed è nel mio destino incontrarti, conoscerti, svoltare la mia vita con un cambio di rotta. Non è forse questo la maratona?
Un cambio di rotta.
Sei talmente a contatto con te stessa che scopri che tutto quello che hai fatto nell’arco della tua esistenza era forzato, che la tua via era altrove, che non hai ascoltato.
Mancano appena 195 metri. Ti fai la fatidica domanda…
”Ma perché sti 195 metri?” 42 km non bastavano?
Interminabili. Ecco cosa sono. Sono sufficienti a farti passare davanti tutta la tua vita. Oltre l’arco c’è la gloria che sembra non arrivare mai e quando arriva non è importante.
Prendiamoci per mano amica mia!
Passiamo insieme il traguardo. Mi racconterai la tua storia e io l’ascolterò e imparerò da te cose nuove, diventerò una persona migliore e insegnerò agli altri quello che tu hai insegnato a me in questa lunga maratona di pensieri.
Farò caso ad ogni sensazione quando insieme partiremo per una nuova splendida avventura e la racconterò avendo cura di non tralasciare alcun dettaglio.
Ludmilla e Dominga