Continuare a correre nei luoghi della Resistenza

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Piazza di Porta San Paolo

Roma – Per i runner che percorrono le vie della Capitale, ogni allenamento può trasformarsi in una riscoperta della storia.

Mentre corrono tra le strade e le piazze di Roma, molti attraversano i luoghi dove, tra l’8 settembre del 1943 e il 4 giugno del 1944, si sviluppò la più forte resistenza contro l’occupazione tedesca.

Dopo l’armistizio proclamato dal Generale Badoglio, Roma, benché formalmente libera, si trovò in una situazione di grave incertezza, con un esercito senza ordini chiari. La necessità di rispondere all’oppressione nazifascista divenne quindi impellente.

I cittadini, insieme ai soldati senza comandi, armati e determinati, organizzarono una resistenza spontanea contro le divisioni tedesche che avevano invaso la città.

Uno dei simboli di questa lotta è Porta San Paolo, teatro di un importante scontro.

I runner, durante eventi come la Maratona di Roma, passano proprio qui, un luogo carico di storia, con la Piramide Cestia e il Cimitero Acattolico – dove riposano figure storiche come John Keats e Antonio Gramsci – a fare da sfondo.

La battaglia a Porta San Paolo del 10 settembre 1943 segnò il primo serio tentativo di difesa della città e risultò in una resistenza eroica che vide la caduta di circa 400 civili, comprese 43 donne.

I monumenti e le targhe commemorative cercano di mantenere viva la memoria di quei giorni, anche se spesso le nuove generazioni faticano a ricordare.

Nei pressi di Piazza San Giovanni, un altro tratto verde frequente tra i runner del quartiere è il parco lungo il Viale Carlo Felice, dove i Granatieri di Sardegna tennero testa ai paracadutisti tedeschi il 23 marzo 1944, giorno dell’attentato partigiano di via Rasella che provocò l’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Oggi, questo luogo offre un tranquillo rifugio verde, ma anche qui la storia parla attraverso le tracce della resistenza.

Non basta un romanzo o meglio un libro di storia per raccontare i luoghi della resistenza a Roma, dal centro alla periferia in tanti si mossero a difesa della democrazia e delle sue strutture, ponti compresi.

Nel quartiere il Nuovo Salario, lungo uno dei tanti percorsi di allenamento dei runner romani c’è un angolo sulla ciclabile adiacente al fiume Aniene dove passa il ponte di ferro che fiancheggia la via Salaria all’altezza dell’aeroporto dell’Urbe, sorregge i binari della ferrovia Roma-Firenze ed è dedicato ad un piccolo-grande eroe della Resistenza: Ugo Forno.

Ughetto è stato un partigiano e studente italiano, che grazie alla sua azione riuscì a non far distruggere la linea ferroviaria sul ponte da parte delle forze tedesche che in ritirata minavano tutto ciò che incontravano.

Ugo fu l’ultima vittima, a soli 12 anni, della Resistenza romana (insieme al compagno Francesco Guidi) decorato con la medaglia d’oro al merito civile dal Presidente Napolitano il 16 gennaio 2013.

Per i runner di Roma, ogni percorso è un’occasione per connettersi con la storia della città, un invito a riflettere su quanto i luoghi della loro quotidiana attività fisica siano intrisi di significati profondi. Questi percorsi non solo migliorano la forma fisica, ma arricchiscono la conoscenza e il rispetto per il passato della città eterna.

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso