Ci sono volute due generazioni, dalle Olimpiadi del 1960 a oggi.
Un medagliere spettacolare, ragazzi che hanno corso il sogno di tutti noi appassionati di atletica e di sport.
l’Italia sta ricostruendo i suoi pezzi e lo sport è la maglia che tiene unite 20 regioni, 60 milioni di uomini e donne pronti a sentirsi più uniti di sempre.
Quante volte ci siamo girati dall’altra parte, stanchi di troppe sconfitte, sconsolati dalle potenze americane.
Oggi siamo noi a scrivere la storia, e reggerà per i prossimi 50 anni.
I nostri figli cresceranno sulle spalle di giganti dello sport e potranno sperare di emularli o anche solo sognarli nelle notti delle estati che verranno.
Da innamorato dello sport non riesco ad esprimere la gioia, come un uomo davanti al suo amore tanto desiderato.
La voce non trova le parole per trasmettere ciò che sento nel cuore.
Scendiamo in strada, corriamo e abbracciamoci al traguardo, qualsiasi esso sia.
Facciamo che questo sogno duri per sempre perché è vero, come i mesi di attesa per questa Olimpiade che non volevano fare.
I nostri ragazzi li hanno tirati come la fionda di David e, dopo 5 anni, il sasso è stato scagliato verso i giganti della velocità, del karatè, della marcia e di tutti gli sport dove siamo stati per 10 volte avanti a tutti.
Sicuri di aver dato tutto in tutto e di aver gioito con stupore e lacrime ad ogni traguardo raggiunto.
E con la mano sul cuore oggi più che mai ci sentiamo di cantare il nostro inno a squarciagola, così uniti tutti insieme. Legati da un abbraccio lungo
302.073 chilometri quadrati.
Vi amiamo come non abbiamo mai amato nessun campione fino ad oggi.
Siamo il paese del sole, del vivere bene e del saper crescere il futuro dello sport nel mondo.
Grazie ragazzi per averci regalato un’Olimpiade da favola.