Un punto preciso della vita

C’è un punto preciso dove due case diventano una casa sola, anche fisicamente. Dove le parole si confondono e chi sta sopra sembra stare sotto e viceversa.

Dove le chiacchiere di Valeria avvolgono tutto e le parole degli operatori del piano terra, le risate di Tiziana e le grida di Donatella non hanno più una direzione certa da cui provengono.

È il punto dove l’ascensore di CasaBlu si trova esattamente tra i due piani della casa famiglia. (vedi foto)

Quando fai il servizio per la cena a CasaBlu le vivande si preparano nella cucina del primo piano e poi si portano, con il montacarichi interno, al piano terra per tutti gli altri.

Sono 12 le persone che vivono nella casa famiglia, tutte con un disagio fisico importante e con gli operatori, presenti h24, sono circa 20 le persone che devi servire al pasto serale.

Ormai sono oltre due anni che, il giovedì dalle 18 alle 20, presto servizio di volontariato nella casa famiglia che si trova nel quartiere Nuovo Salario di Roma. In tutto questo tempo molti amici si sono avvicinati, e cosa più importante sono entrati.

Perché come dice Luigi Vittorio, il Presidente della Cooperativa che gestisce oltre a casa blu altre 3 case famiglia “il coraggio è superare la soglia di casa blu. Una volta dentro ti resteranno nella vita per sempre.”

Il bene non grida, ma il bene ha bisogno di bene, di soldi per sostenere altri progetti e di mani che si vogliono intrecciare con altre mani.

Ma se tu non racconti cosa fai, se non fai uscire CasaBlu da CasaBlu mai nessuno saprà che cosa potrebbe fare con il suo tempo e le sue mani.

Ieri sera durante il servizio con me c’era una ragazza che ha iniziato anche lei ad aiutare in cucina, di solito viene il mercoledì, ma non ha potuto e così pur di non saltare il suo giorno settimanale ha voluto recuperare la sera dopo.

È giovane e di speranze bellissime, ha un sorriso che ti accende e ha quasi più tatuaggi di quanti anni si porta dietro. La sera, dopo il lavoro, parte da fuori Roma per venire a CasaBlu e crescere un po’ di più.

Per operare nella preparazione dei pasti della casa famiglia non serve avere un’esperienza da master chef. Il menù è standard per ogni settimana così come ASL comanda.
Ci sono delle attenzioni da seguire per alcuni ospiti che con gli anni e per le loro patologie devono evitare alcuni alimenti.

Tutto il giorno c’e Adriana, la cuoca, il “cuore” della cucina che super visiona ogni cosa, dal vettovagliamento alla preparazione delle pietanze più elaborate.

Al tuo arrivo devi fare ciò che altrimenti gli operatori della struttura fanno loro e così tu, con il tuo tempo, liberi tempo prezioso alla loro professionalità e hanno momenti diversi per stare con gli ospiti di CasaBlu, sedersi con loro per parlare ma con un tempo nuovo, una dialettica diversa non più da chi opera su una persona che ha bisogno quasi di tutto per la sua autonomia, ma da chi ascolta e credetemi che è tanto.

Il nostro tempo lo misuriamo ormai con le cose da fare, i traguardi quotidiani purtroppo non hanno medaglie e non ci fanno sentire sempre campioni. Ma di tutto quel tempo ne resterebbe un po’ per vincere una gara unica, che farebbe la differenza nella vita di chi non ha avuto la fortuna neppure di potersi allacciare le scarpe da solo.

Provate ad immaginare di essere voi quella differenza, anche solo per una sera a settimana.

Vi aspettiamo a CasaBlu

www.spescontraspem.it

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso