Oggi è il primo lunedì di vacanza dopo un anno di lavoro, e non è facile considerarlo diverso dagli altri giorni. Spesso non basta arrivare dall’altra parte del mondo per sentirsi veramente in vacanza; non basta nemmeno attivare l’out of office e scrivere “I will respond to your message when I am back”.
Il lunedì di vacanza dovrebbe essere un giorno da celebrare, da vivere con entusiasmo e libertà, come facevamo da ragazzi, cantando a squarciagola con il finestrino abbassato e il vento tra i capelli. Invece, è diventato solo una pausa tra l’ultimo impegno e il prossimo che dobbiamo rispettare.
Isolare le settimane di riposo dal ritmo incessante delle cose da fare non è facile. Sei partito e già stai pensando alla prossima mezza maratona autunnale, con la mente che corre verso la maratona invernale, per poi affrontare un marzo lungo 42.195 metri.
Nel frattempo, ci sono le Olimpiadi, con le stelle dell’atletica italiana pronte a confermare un europeo strabiliante.
Sarà difficile rilassarsi senza preoccuparsi di cosa succede durante le giornate di gara, con miliardi di telespettatori da tutto il mondo, 350.000 ore di diretta televisiva, 9,7 milioni di spettatori nella Ville Lumière, 35 sedi di gara, 10.500 atleti e 6.000 giornalisti accreditati.
Dobbiamo provare a non subire l’ansia da prestazione da telecomando. Il mondo va avanti anche senza di noi, e se nel frattempo riusciremo a riposarci, ad allontanarci da un calendario agguerrito ed esigente, avremo vinto la medaglia più bella di tutte.
Buone vacanze!