Un giorno senza smart phone

Com’è andata?

Beh, sono le 21,32, sto scrivendo questa mail ovviamente dal pc, sono già a letto, pronto a leggere altre pagine del libro di De Carlo che oggi ho avuto parecchio tempo per assaltare, per cui non toccherò certo il telefono, ben chiuso in un cassetto da ieri sera, prima di domani.

Cosa ho fatto di nuovo? Di nuovissimo, poco. Ho visto una puntata di una serie tv. Ho camminato un paio d’ore, ho cucinato, ho letto, come ho già detto, ho scritto qualche riga, sono andato al cinema a vedere LE OTTO MONTAGNE ( ben fatto, senza entusiasmi, ma di squisita fattura ), ho fatto la fila al comune per la carta d’identità di mio figlio, ho controllato dal pc gli incassi cinematografici di ieri e ho letto ( ma mentre lo facevo mi chiedevo se non fosse troppo al limite per essere “il 3 gennaio” ), sempre dal computer, qualche recensione a IL GRANDE GIORNO ( che ho visto ieri e che è stata proprio una bella sorpresa! ).

Cosa mi è mancato? Quando mi è mancato il cellulare?

Beh, in qualche spostamento / appuntamento indubbiamente: uscendo, ti sembra sia necessario. Nelle attese ho sostituito il telefono con il libro.

Negli accomodamenti organizzativi ho approfittato, solo in un’occasione, del telefono di un figlio ( che comunque è stato bravissimo, finendo a tempo di utilizzo dieci minuti, almeno fino ad ora ) ma cosa mi è mancato veramente? Le mie conversazioni tramite messaggi vocali o scritti con i miei tre amici del cuore. Tutti prontamente avvisati, comunque.

Qualche approfondimento che avrei fatto, per iscritto, con moglie e figli, con commenti e notazioni di carattere generale, magari anche sul film visto, a caldo. Per il resto ho sostituito le note con un taccuino bellissimo con Dante in copertina che non avevo mai usato prima e sul quale mi sono appuntato idee e programmi per i prossimi giorni.

Ah, ho usato di più il naso: con le mani libere e la vista altrettanto inoccupata, ho provato a annusare la tazza di caffè, cosa che non faccio mai. Ho provato meno ansia, meno fretta ( certo, complice il fatto che non è stato un giorno di lavoro ma, proprio per questo, avrei potuto provare noia e astinenza… ringraziando il cielo, no! ), ho compatito, come uno scemo, chi camminava con lo smartphone ( cosa che probabilmente domani farò di nuovo ) e ho avuto il piacere di guardare, senza sosta, le persone negli occhi.

I miei familiari son stati bravissimi, il loro tempo di utilizzo, in media, si aggira sui 20 minuti totali, quest’oggi.

Bilancio di questo primo esperimento? Molto molto positivo!

 

Se ti piacciono le nostre storie sostienile anche solo con un like alla nostra  pagina 

facebook-pagina-storiecorrenti

Elvio Calderoni
Ho vissuto senza sport per i miei primi 40 anni. Adesso diciamo che sto recuperando, dato che ho un sacco di muscoli e fiato ancora nel cellophane. Cultore della parola detta e scritta, malato di cinema, di musica, di storie. Correnti, già corse e da correre.