Un buon motivo per tornare a correre la Maratona di Firenze

Che cos’è che spinge tanti runner a scegliere di correre sempre nella stessa città?

Ve lo siete mai chiesto?

Spesso ci siamo ritrovati a correre a Firenze e a raccontare storie che per puro caso o per destino, ci hanno fatto capire che forse questa maratona ha davvero qualcosa di magico.

La verità?

E che non ci si stanca mai di correrla, poiché rappresenta uno di quegli appuntamenti irrinunciabili che più di tutti ti fa sentire a casa anche se vieni da Timbuktu.

Firenze la città dove il Rinascimento ha affondato le sue radici portando solo il bello nel mondo.

Diciamola tutta, la maratona è sempre una buona scusa per visitare la città e le sue inestimabili bellezze artistiche e paesaggistiche.

Città che ha il potere di farti restare senza respiro quando alzi gli occhi a guardare la cupola di Santa Maria del Fiore progettata dal Brunelleschi e viene da chiederti “ma come ha fatto a pensarla così, ma come si regge?”

Il Campanile di Giotto e il Battistero in Piazza del Duomo, in un unico colpo d’occhio dove si concentrano Storia Arte e Bellezza da far girare la testa.

Ha il potere di far restare incantati dal suono e dallo sciabordio dell’Arno che scorre e divide in due la città. Le botteghe degli orafi e dei vinai, Il Ponte  Vecchio il cibo buono, gli odori i vicoli le strade e la gente.

E poi è impossibile non restare affascinati da Piazza della Signoria un museo a cielo aperto…

Insomma mille e mille mila passi e motivi messi insieme per tornare, per correre ritrovarsi e mangiare bene.

Proprio in questi giorni è stata presentata la meravigliosa medaglia che per i collezionisti
esperti non è passata sicuramente inosservata.

Una medaglia disegnata magistralmente da Susanna Alisi, un vero gioiello che ha trovato ispirazione dal dio della velocità: Il messaggero degli dei identificato dal cappello alato, dalle ali ai piedi e dal bastone con due serpenti attorcigliati (il caduceo).

Il Mercurio di Giambologna:

Statua commissionata dai Medici nel 1580 per abbellire il giardino della loro villa romana sul colle del Pincio, dove fu posta sopra una vasca di marmi pregiati della fontana principale. Nel 1780 la statua lasciò Roma per tornare a Firenze, dove ancora è conservata fra i capolavori più importanti del Museo Nazionale del Bargello.

Una medaglia che porta con se un significato molto importante e non si può non rimanere affascinati dall’estrema leggerezza di questa figura centrale, che raffigura Mercurio nell’atto di spiccare il volo.

E che con le ali ai piedi corre, anzi vola su Firenze, toccando i punti fondamentali del percorso:

partenza e arrivo nella suggestiva e affascinante Piazza Duomo, all’ombra della suo imponente Cupolone

2° Km il Cimitero degli Inglesi

9° Km l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche all’interno del Parco delle Cascine

20° Km il Ponte Vecchio

22° Km la Basilica di Santa Croce

30° Km il Campo di Atletica

39° Km la Torre “Volognana” del Bargello

41° Km la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio.

Un cerchio perfetto che racchiude 42,195 km con partenza e arrivo nel cuore della città in un percorso che sempre e da sempre stupisce e regala forti emozioni.

Ed al centro lui, Mercurio, Dio dell’atletica che simboleggia tutti i runners pronti a conquistarla.

Anche questo un buon motivo per tonare a correre a Firenze non trovate?

 

Dominga Scalisi
Runner che ama correre, scoprire nuovi percorsi, conoscere persone e raccontare storie…Amo lo sport e non ho paura di andare e guardare oltre: oltre il tempo, oltre le apparenze, oltre le distanze…